(Adnkronos) – Tre giovani su 4 avvertono l’esigenza di un supporto psicologico. Il disagio è più accentuato tra le donne: l’87,3% dichiara di aver avvertito l’esigenza di un sostegno negli ultimi 5 anni rispetto al 61,8% degli uomini. Il Consiglio nazionale dei giovani (Cng) – organo consultivo sulle politiche giovanili istituito con la legge 145 del 2018 – ha diffuso oggi i risultati di una nuova indagine sulla salute mentale dei giovani italiani, realizzata con il supporto tecnico di Eures, ricerche economiche e sociali. Secondo il report, che ha coinvolto 1.100 giovani tra i 15 e i 35 anni, il 75% degli intervistati ha sentito il bisogno di un supporto psicologico negli ultimi cinque anni, ma solo il 27,9% ha ricevuto l’aiuto necessario.
Nelle fasce d’età comprese tra i 20 e i 29 anni la richiesta di un sostegno psicologico appare particolarmente avvertita, con valori vicini all’80% (78,5% tra i 20-24enni e 78,8% tra i 25-29enni), scendendo al valore più basso tra i 30-35enni (60%) e tra i 15-19enni (64,1%). Più elevata infine risulta la richiesta di aiuto dei giovani residenti nelle regioni del Centro (79,4%) e del Sud (76,8%), scendendo leggermente al Nord (71,8%), dove, nonostante i livelli di welfare risultino più elevati rispetto al resto del campione, il disagio psicologico e l’implicita richiesta di un maggiore sostegno si conferma ampiamente maggioritario.
“Il nostro studio mette in luce la necessità urgente di azioni concrete per affrontare una vera emergenza”, afferma Maria Cristina Pisani, presidente del Cng. E considerati i dati che evidenziano le differenze tra donne e uomini, emerge “l’importanza di interventi mirati che tengano conto delle specificità di genere”, aggiunge.
“Negli ultimi anni, il Consiglio nazionale dei giovani – prosegue la presidente Pisani – ha lavorato intensamente per sensibilizzare e supportare le istituzioni nell’implementazione di politiche efficaci. L’impegno di tutti deve concentrarsi su politiche che garantiscano accessibilità, tempestività e continuità delle cure, personalizzando gli interventi in base alle esigenze individuali. È cruciale che le istituzioni e le famiglie prestino maggiore attenzione a questo tema, specialmente in un periodo storico come quello attuale”.
Per la presidente del Cng , “è necessario un piano nazionale organico e permanente che permetta di rafforzare e aumentare i servizi di sostegno alla salute mentale. Servono sportelli di ascolto psicologico nelle scuole superiori e nelle università, accessibili gratuitamente a tutti gli studenti”.
Appare, inoltre, “essenziale introdurre la figura dello psicologo di base nel sistema sanitario nazionale, come già sperimentato con successo in alcuni distretti sanitari territoriali, iniziativa che dovrebbe andare di pari passo con una campagna di sensibilizzazione per superare lo stigma associato alla ricerca di aiuto psicologico e promuovere una maggiore consapevolezza dell’importanza della salute mentale tra le giovani generazioni, considerato che soltanto il 27,9% delle ragazze e dei ragazzi si è rivolto a un professionista ricevendo l’aiuto richiesto. Va scongiurata la solitudine e l’abbandono che troppe ragazze e ragazzi sperimentano. Bisogna fare in modo che l’accesso alle cure non sia un privilegio riservato a pochi”, conclude.