(Adnkronos) – “Noi primari in età pensionabile, offriamo 2 anni al servizio sanitario, senza stipendio”. In tempo di pandemia, che ha messo a dura prova il Ssn, è questa la generosa “offerta di aiuto” rivolta al Governo da un gruppo di medici, messa nero su bianco in una lettera oggi su ‘Repubblica’, firmata da Carlo Antona, dell’Università di Milano; Michele Battaglia, dell’Università di Bari; Nicola Mangialardi, dell’ospedale San Camillo di Roma; Francesco Musumeci, del San Camillo di Roma; Giancarlo Palasciano, dell’Università di Siena; Francesco Talarico, dell’ospedale Civico di Palermo.
“Durante questa emergenza pandemica il pensionamento di tanti medici, non sempre prontamente sostituiti da nuove indispensabili assunzioni, ha determinato crescenti difficoltà in tutti i settori della medicina, incluse le attività medico-chirurgiche specialistiche. In questa complessa congiuntura siamo numerosi – d’accordo con il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi – a offrire la nostra disponibilità, esperienza e competenza, rimanendo operativi al nostro posto per altri due anni oltre l’attuale limite dei settanta”, scrivono in una lettera oggi nella rubrica ‘Posta e risposta’.
“Ciò consentirebbe – sottolineano i primari – da una parte l’efficienza utile a fronteggiare l’attuale criticità e dall’altra a sostenere l’ingresso e a completare la formazione dei giovani medici. Se il Governo varasse un provvedimento ad hoc, valido solo fino al 2025, quando l’Italia sarà sperabilmente uscita dall’emergenza Covid – chiedono – consentendoci di dare volontariamente il nostro aiuto sul fronte dell’emergenza sanitaria, noi saremmo disposti a rinunciare allo stipendio, ricevendo solo la pensione maturata al settantesimo anno, quindi senza alcun aggravio per le casse dello Stato”, rimarcano Antona, Battaglia, Mangialardi, Musumeci, Palasciano e Talarico. E concludono: “Questa è la nostra offerta d’aiuto, che naturalmente rimettiamo alla valutazione del Governo”.