Morbillo, ad aprile 145 casi contro 1 del 2023

(Adnkronos) – “Nel mese di aprile 2024 sono stati notificati in Italia 145 casi di morbillo, un numero in aumento sia rispetto ai casi registrati a marzo (124)” di quest’anno, “sia rispetto a quelli di aprile 2023 (1)”. E’ quanto riporta l’ultimo bollettino del sistema di sorveglianza epidemiologica nazionale curato dall’Istituto superiore di sanità. Da inizio 2024 i casi sfiorano i 400, a quota 399.  

Dei 399 casi notificati nel nostro Paese dall’1 gennaio al 30 aprile di quest’anno – si legge nel bollettino – 348 (87,2%) sono confermati in laboratorio, 16 probabili e 35 possibili; 30 dei casi segnalati (7,5%) sono importati. I contagi sono stati riferiti da 16 Regioni/Province autonome, con Lazio, Sicilia, Emilia Romagna e Toscana che hanno riportato complessivamente il 68,7% dei casi (274 su 399). A livello nazionale l’incidenza è stata di 20,3 casi per milione di abitanti. La più alta è stata osservata in Abruzzo (59,1/milione), seguito da Lazio (58,9/milione) e Sicilia (46,9/milione).  

L’età mediana dei casi segnalati è 31 anni (range 0-69 anni). Oltre la metà dei casi (50,9%) ha un’età compresa tra 15 e 39 anni e un ulteriore 25% ha più di 40 anni. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia d’età 0-4 anni (83,4 casi per milione). Sono stati segnalati 17 casi in bambini con meno di un anno di età.  

Lo stato vaccinale è noto per 363 casi dei 399 registrati (91%), di cui 323 casi (89%) erano non vaccinati al momento del contagio, 22 (6,1%) erano vaccinati con una sola dose e 14 (3,8%) con 2 dosi. Per i rimanenti 4 casi (1,1%) non era noto il numero di dosi effettuate. Sul totale dei casi notificati, 127 (31,8%) hanno riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequenti sono state epatite/aumento delle transaminasi (56) e polmonite (54). E’ stato segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Per il 50,1% dei casi (200 su 399) viene riportato un ricovero e per ulteriori 64 una visita in pronto soccorso. 

“Dal 2023 sono in corso aumenti significativi nel numero di casi e di epidemie di morbillo a livello globale, incluso in diversi Paesi europei. Anche in Italia si osserva un notevole aumento dei casi di morbillo nel 2024, in particolare nei mesi di marzo e aprile, la maggior parte dei quali si è verificata in persone non vaccinate. Circa 3 quarti dei casi segnalati nei primi 4 mesi dell’anno sono adolescenti e adulti: questi dati suggeriscono che sono presenti ampie quote di persone suscettibili in queste fasce di età”. Lo sottolineano gli esperti del Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, commentando l’ultimo bollettino del sistema di sorveglianza curato dall’Iss. 

“Preoccupano anche i casi segnalati nei bambini sotto l’anno di età, troppo piccoli per essere vaccinati, che dipendono quindi dalla copertura vaccinale nella popolazione per essere protetti dal morbillo – precisano gli specialisti – e i casi tra gli operatori sanitari”. 

La sorveglianza Iss monitora anche i casi di rosolia: dal 1 gennaio a fine aprile in Italia stato segnalato un caso di rosolia, classificato come possibile. La sorveglianza epidemiologica nazionale su morbillo e rosolia è coordinata dal Dipartimento di Malattie infettive dell’Iss (Reparto Epidemiologia, biostatistica e modelli matematici e Laboratorio nazionale di riferimento per il morbillo e la rosolia), con il contributo della rete nazionale di laboratori regionali di riferimento (MoRoNet).  

 

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