(Adnkronos) – La malattia renale cronica è un killer silenzioso che colpisce oltre 800 milioni di persone nel mondo, minacciando la salute e la qualità della vita di milioni di individui. Oltre a compromettere la funzionalità dei reni, è sempre più associata a un fenomeno quale l’infiammazione sistemica, ossia ad uno stato di infiammazione cronica che coinvolge tra l’altro il sistema nervoso mediante il processo di neuroinfiammazione, peggiorando la progressione della malattia stessa ed aumentando il rischio di complicanze neurologiche e cardiovascolari.
Ma c’è una possibile terapia adiuvante atta a contrastare questa condizione patologica, ossia una corretta e salutare alimentazione. Ad affermarlo sono medici e specialisti, sottolineando come oltre a essere riconosciuta dall’Unesco quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, la Dieta Mediterranea è un’alleata fondamentale nella prevenzione e nel trattamento della malattia renale cronica, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, cardio e nefroprotettive.
“Seguire un’alimentazione equilibrata significa fare una scelta di salute per i reni e per l’intero organismo. Numerosi studi dimostrano che una dieta ricca di frutta, verdura, legumi e olio extravergine d’oliva è in grado di ridurre l’infiammazione sistemica e rallentare la progressione della malattia renale – spiega Annalisa Noce, professore associato di Nefrologia presso l’Università degli Studi di Roma, Tor Vergata alla vigilia della Giornata Mondiale del Rene, che si celebra domani 13 marzo -. Uno degli aspetti fondamentali è la riduzione del consumo di proteine animali a favore delle proteine vegetali. Questo non solo riduce il carico di lavoro dei reni, ma migliora anche il controllo della pressione arteriosa, della glicemia e del metabolismo lipidico, tre fattori cruciali per prevenire il peggioramento della malattia renale, una volta che si è instaurata”.
La scienza sta evidenziando inoltre sempre più il legame tra la salute renale e la neuroinfiammazione. Questo stato di infiammazione cronica colpisce sia i reni che il cervello, aggravando la malattia e aumentando il rischio di problemi cognitivi e neurologici. “Per questo motivo, oltre a un’alimentazione corretta, si stanno studiando sostanze naturali capaci di modulare la risposta infiammatoria. Una di queste è la Palmitoiletanolamide (Pea), un lipide naturale presente in alimenti come la soia e il tuorlo d’uovo, che ha dimostrato effetti neuroprotettivi e antinfiammatori, riducendo la persistenza dello stato infiammatorio”, aggiunge Noce.
Oltre ai benefici per la salute, la Dieta mediterranea rappresenta poi anche una scelta ecologica. La produzione di alimenti alla base di questo regime alimentare, come cereali, legumi, frutta e verdura, ha un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto alla produzione di carne rossa e di prodotti derivati da allevamenti intensivi. Inoltre, l’uso di ingredienti freschi, di stagione e locali riduce l’impatto ambientale legato ai trasporti e alle emissioni di CO2. “Adottare la Dieta Mediterranea come stile di vita alimentare, non è solo una scelta di salute individuale, ma anche un contributo concreto alla sostenibilità ambientale”, afferma Noce. “Seguire questo stile alimentare aiuta a migliorare la qualità della vita, ridurre il rischio di sviluppare complicanze legate alla malattia renale cronica e al tempo stesso promuovere un futuro più sano e sostenibile per tutti”.
La Giornata Mondiale del Rene del 13 marzo, conclude l’esperta, “diventa dunque un’occasione per sensibilizzare sull’importanza di un’alimentazione equilibrata, sana e biologica, capace di proteggere la salute dei reni e di contrastare i processi infiammatori sistemici”.