(Adnkronos) – Sono minuscoli, ma possono pesare parecchio sul portafogli di mamme e papà. Con l’imminente riapertura delle scuole, torna l’incubo pidocchi per una moltitudine di famiglie in Italia, come nel resto del mondo. Questi sgraditi ‘ospiti’ delle teste di bimbi – e pure di adulti – sono in grado di scatenare dibattiti (come quello se i selfie stiano contribuendo al loro prosperare, che si è consumato su alcuni media internazionali) e persino a quanto pare di ‘dirottare’ aerei, se è vero quanto raccontato a inizio agosto da un passeggero in un video diventato virale e rilanciato da diverse testate del mondo anglosassone, e cioè che un volo American Airlines da Los Angeles a New York si è concluso con un atterraggio di emergenza a Phoenix perché alcuni viaggiatori avrebbero notato pidocchi nei capelli di una donna (la compagnia – si legge sull”Independent’ – avrebbe parlato solo di esigenze mediche di un cliente senza entrare nel dettaglio). Ma un altro potere di questi parassiti è quello di far impennare grafici di vendita, quelli dei trattamenti per prevenirli o combatterli.
Sono diversi gli esperti che danno il problema della pediculosi in aumento. C’è chi parla di nuove generazioni di ‘super pidocchi’ più resistenti, chi di effetto ‘rimbalzo’ post pandemia. Fatto sta che l’epilogo obbligato per risolvere il problema dell’infestazione in famiglia è la corsa in farmacia a comprare il trattamento che elimina insetti e lendini (le uova), e poi un prodotto da usare regolarmente per impedire il ritorno del ‘nemico’. Risultato: negli ultimi due anni il mercato dei prodotti dedicati risulta essere in “decisa crescita”, a conferma dell’intensificarsi del problema. E’ quanto emerge dai dati forniti all’Adnkronos Salute da Federfarma, elaborati da New Line Ricerche di mercato. In tutti i territori del Paese si osservano trend superiori a +40% nella crescita del fatturato degli antipediculosi tra il 2022 e il 2023 e intorno a +20% tra 2023 e 2024.
Considerando un periodo di 12 mesi (da luglio dell’anno prima a giugno dell’anno dopo), il grafico mostra che il fatturato totale è salito in Italia del 42,3%, passando da 12,8 milioni di euro realizzati tra luglio 2021 e giugno 2022 a 18,3 mln nei 12 mesi successivi (luglio 2022-giugno 2023). Il dato è poi cresciuto ancora del 21,8% fino a raggiungere quota 22,3 mln tra luglio 2023 e giugno 2024. A incrementare di più è il fatturato dei prodotti preventivi: +51,6% tra il 2022 e il 2023 e +23,3% tra il 2023 e il 2024. Ma, al di là del ritmo di crescita, il valore maggiore resta quello dei trattamenti per eliminare i pidocchi, capace di generare un fatturato che negli ultimi 12 mesi è stato pari a 18,3 mln. Questa crescita va ovviamente di pari passo all’aumentare delle confezioni vendute, sia di prodotti per il trattamento che preventivi, che sono salite in totale da più di 778mila a oltre 1 mln (+39,3%) tra il 2022 e il 2023 e si sono avvicinate a 1,3 mln (+17,4%) negli ultimi 12 mesi analizzati (luglio 2023-giugno 2024).
Stringendo l’obiettivo su una delle regioni più popolose d’Italia, la Lombardia, e su una metropoli come Milano, il trend risulta essere allineato a quello italiano. Il fatturato dei prodotti per pidocchi in Lombardia è passato da 2,4 mln di euro di luglio 2021-giugno 2022 a 4,2 mln di luglio 2023-giugno 2024, crescendo del 41,5% tra il 2022 e il 2023 e del 22,2% tra 2023 e 2024. Le confezioni vendute sono salite da più di 143mila a oltre 232mila (+38,2% tra 2022 e 2023 e +17,4% tra 2023 e 2024). Analogamente a Milano e provincia il fatturato è aumentato del 42,1% e del 18,7% nei due anni (passando da 1 mln di euro a quasi 1,7 mln) e le confezioni vendute sono arrivate a superare quota 90mila negli ultimi 12 mesi (aumentando prima del 38,5% e poi del 13,2%).
Analizzando poi l’andamento mese per mese, il contributo maggiore al mercato antipediculosi è dato sicuramente dalla stagione settembre-novembre, tradizionalmente periodo di grande diffusione dei pidocchi per via della riapertura delle scuole e dei vari centri di aggregazione per i ragazzi. Al tempo stesso, negli ultimi due anni anche il periodo primaverile ha fatto registrare una crescita decisa dei consumi, segno di come ormai il fenomeno sia presente in gran parte dell’anno.
“Bisogna raccomandare ai genitori sempre di controllare i bambini e di arrivare presto in farmacia, non aspettare troppo tempo. Perché poi di prodotti ce ne sono tanti e diversi, di vecchia e nuova generazione, e con un accurato utilizzo si riesce a limitare il fenomeno”, commenta all’Adnkronos Salute Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia. “Quella che è un po’ la paura delle persone, e che vorrei sfatare, è che questi prodotti facciano male, siano dannosi per i capelli. Quindi talvolta c’è chi, anche se le indicazioni prevedono un ciclo in più applicazioni, dice: il trattamento lo faccio una volta e mai più. Il mio consiglio è invece di farlo tutte le volte che serve, di completare il percorso seguendo le istruzioni. Anzi, meglio una volta in più che una in meno. E’ l’unico modo per risolvere il problema in maniera duratura. Quindi fatelo con serenità e in caso di dubbi chiedete consiglio al farmacista”.