(Adnkronos) – Pillole anti covid, al 10 febbraio risultano in totale 5.348 i pazienti avviati al trattamento a casa con la pillola antivirale molnupiravir (Lagevrio*) di Merck (Msd fuori da Usa e Canada) e si registrano i primi 41 pazienti ai quali è stata somministrata la pillola di Pfizer (Paxlovid*). Sono i dati che emergono dal quarto report dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa sul monitoraggio degli antivirali per la terapia di Covid-19. Lagevrio è stata prescritta in 218 strutture, Paxlovid in 29.
Dopo la crescita rilevata nei precedenti monitoraggi, in quest’ultimo le prescrizioni di Lagevrio sono in calo: dal 3 al 9 febbraio sono state 1.201, in media oltre 171 al giorno, pari al 9,22% in meno rispetto alla media giornaliera della settimana precedente (189). Il numero più alto di trattamenti avviati con la pillola di Merck dall’apertura del monitoraggio è quello del Lazio (764), mentre all’altro estremo – ferma a zero trattamenti avviati – risulta la Basilicata. Negli ultimi 7 giorni ad aver fatto più prescrizioni di molnupiravir è stato il Lazio (215, media giornaliera +6,97%), seguito da Liguria (133, -11,33%) e Puglia (111, +14,43%).
L’altro antivirale monitorato è il remdesivir. Per questo farmaco le voci sono due: al 9 febbraio risultano in totale 2.598 pazienti non ospedalizzati per i quali è stato avviato un trattamento con questa molecola (spiccano l’Emilia Romagna e la Lombardia con 642 e 551 rispettivamente) e 83.398 pazienti ricoverati in ospedale trattati col medicinale.
Dal 2 all’8 febbraio le prescrizioni di remdesivir a pazienti in ossigenoterapia supplementare sono state 1.154, con una media giornaliera di quasi 165, in calo del 16,74% rispetto ai 7 giorni precedenti (198). Mentre per quanto riguarda il trattamento precoce con remdesivir, nello stesso periodo le prescrizioni sono state 527, con una media giornaliera di circa 75, il 17,27% in meno rispetto ai 7 giorni precedenti (91).