Ricerca, medicina rigenerativa e robot in ortopedia al Campus Biomedico Roma

(Adnkronos) – Prelevare poche cellule della cartilagine del naso con un’indolore biopsia, farle crescere in laboratorio e creare una nuova membrana cartilaginea con cui sostituire quella usurata del ginocchio del paziente: si tratta di un nuovo trattamento per l’artrite al centro del progetto di ricerca europeo Encanto (Cartilagine ingegnerizzata dal naso per il trattamento dell’osteoartrite) di cui la Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico è coordinatore. Il progetto è una delle ricerche innovative presentate oggi nel corso della Giornata della ricerca del Campus Bio-Medico, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il presidente della Commissione Sanità, politiche sociali e integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio Alessia Savo, il Commissario straordinario dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo e il direttore del Dipartimento di Scienze biomediche del Cnr Giovanni Maga. 

Il progetto Encanto – riferisce una nota – punta a sviluppare la medicina rigenerativa della cartilagine del ginocchio per farne un’alternativa su larga scala alla più invasiva e onerosa per il paziente impianto di protesi del ginocchio e coinvolge eminenti esperti provenienti da diverse nazioni europee: 18 partners da nove Stati membri dell’Ue (Italia, Germania, Croazia, Austria, Polonia, Svezia, Grecia, Paesi Bassi e Finlandia) e un Paese terzo (Svizzera).  

“La Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico è impegnata nello sviluppo di terapie avanzate con l’utilizzo di cellule, in particolare di trattamenti che possano stimolare la rigenerazione dei tessuti, offrendo nuove speranze ai pazienti colpiti da condizioni ortopediche complesse come il mal di schiena cronico, l’artrosi e il ritardo di guarigione delle fratture – dichiara Vincenzo Denaro, direttore scientifico e primario emerito di Ortopedia e Traumatologia della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico -. Nel complesso, dispone di oltre 60 Unità operative di ricerca e più di 600 studi clinici attivi che coinvolgono oltre 7.000 pazienti. I nostri ricercatori hanno raggiunto importanti risultati nel 2023: un tasso di successo del 36% per i progetti di ricerca presentati in risposta a bandi competitivi nazionali e internazionali e oltre 140 studi clinici tra profit e no profit sono stati valutati dal Comitato etico”. 

La Giornata della ricerca “è l’appuntamento in cui la Fondazione condivide con la comunità scientifica e il mondo istituzionale i progressi più significativi raggiunti nel corso dell’anno e i principali studi in corso – sottolinea Paolo Sormani, Amministratore delegato e Direttore generale della Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico -. L’attività scientifica è molto importante per noi, sia perché siamo convinti che dove si fa ricerca anche l’attività di cura del paziente sia migliore sia perché vogliamo portare a coronamento il percorso di riconoscimento come Irccs con specializzazione ortopedica, che speriamo possa essere raggiunto nel 2025”. 

Il progetto – dettaglia la nota – si configura come un innovativo approccio rigenerativo per il trattamento dell’osteoartrite che prevede una sperimentazione clinica multicentrica internazionale al fine di proporre un’alternativa concreta all’impianto di protesi del ginocchio con cui, di norma, viene trattato questo disturbo potenzialmente invalidante. L’artrosi, infatti, si caratterizza per la degenerazione progressiva della cartilagine articolare e si configura come una delle principali cause di dolore e disabilità a livello globale. Encanto propone di attingere al potenziale delle cellule della cartilagine nasale per rigenerare il tessuto cartilagineo del ginocchio, ripristinare la stabilità dell’articolazione, migliorarne la mobilità e ridurre il dolore. Attraverso una piccola biopsia della cartilagine nasale si ottengono in laboratorio cellule della cartilagine, chiamati condrociti autologhi, che vengono fatti crescere su un’impalcatura di collagene, formando delle vere e proprie membrane tridimensionali di cartilagine. Queste vengono poi applicate nel ginocchio, nelle zone artrosiche dell’articolazione del ginocchio a sostituzione della cartilagine nativa ormai usurata. 

(Adnkronos)