(Adnkronos) – “Il nostro scopo è quello di informare i colleghi oculisti su tutte le pratiche medico-legali. Due le attività principali che riguardano prettamente il medico oculista, ovvero la compilazione di una cartella clinica e l’acquisizione di un consenso informato in caso di intervento o di terapia. Spesso capita, in caso di contenziosi, di valutare delle cartelle cliniche dove, ad esempio, il referto operatorio è scarno o nullo, questo significa che sicuramente c’è stata negligenza da parte di colui che ha redatto il referto. Ecco, nostro compito è intervenire in queste situazioni”. Così Demetrio Spinelli, presidente della Società italiana oftalmologia legale (Siol), che aggiunge: “Oggi nel referto vanno scritti tutti i passaggi, l’informazione deve essere acquisita completamente dal paziente, e l’informazione fa parte dell’atto medico”. Inoltre, come Siol “organizziamo convegni, abbiamo appena edito il manuale pratico di oftalmologia legale scritto da giuristi, medici legali, e oculisti associati alla Siol. La nostra è una piccola società che coinvolge medici oculisti, medici del lavoro, medici legali, avvocati e anche magistrati”. Si occupa “di tutte le problematiche legali o medico-legali inerenti all’oftalmologia – conclude l’esperto – che vanno dalle certificazioni più varie, alla presenza in tribunale come periti nominati dal pubblico ministero, piuttosto che dal giudice, dalle assicurazioni o dai pazienti che chiedono assistenza quando ritengono che ci possa essere un contezioso per eventuali malpractice dopo un intervento” conclude.
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