Salute, Tonolo (Anmar): “Artrite reumatoide malattia ancora poco conosciuta”

(Adnkronos) – “Il percorso che porta all’accettazione dell’artrite reumatoide è lungo e tortuoso, parlare di Ar costituisce spesso un tabù anche perché è una patologia ancora poco conosciuta, al contrario delle malattie cardiovascolari e oncologiche. Non solo, i pazienti reumatici ignorano il significato della parola remissione clinica. Per questo motivo fare informazione è tra i principali obiettivi delle associazioni di pazienti per supportare e aiutare concretamente tutte le persone con malattie reumatiche”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Silvia Tonolo, presidente Anmar (Associazione nazionale malati reumatici), a margine della conferenza stampa “Remissione dell’artrite reumatoide: il futuro è adesso – L’analisi economica a sostegno di Ssn, società e pazienti” promossa oggi in Senato da AbbVie.  

L’artrite reumatoide è una patologia che in Italia costa ogni anno alla collettività oltre 2 miliardi di euro, tra costi diretti e indiretti. “Nei budget delle Regioni si citano solo costi per ospedalizzazioni e farmacoterapia – sottolinea Tonolo – in realtà anche il paziente ha dei costi indiretti che nessuno considera. Per cui arrivare alla remissione è molto importante: vuol dire riuscire a stabilizzare la malattia, garantire al paziente una buona qualità di vita e soprattutto consentirgli di tornare al lavoro. Non tutti sanno che le giornate di lavoro che ogni anno i pazienti reumatici perdono ammontano a 24 milioni. Costi che ricadono sulla collettività”. “Abbiamo oggi delle terapie innovative – prosegue Tonolo – che possono portare ad una buona qualità di vita per cui dobbiamo fare informazione e l’informazione che Anmar porta avanti da anni, anche attraverso il sito web e le piattaforme social, in modo corretto e trasparente è fondamentale per non creare disagi al paziente soprattutto dopo una diagnosi di artrite reumatoide”.  

Tonolo lamenta anche il fatto che ancora oggi, come in passato, si pensa “purtroppo che le malattie reumatologiche siano legate all’età avanzata”. In realtà “colpiscono tutti, da 0 a 100 anni. Tuttavia, in molti pensando all’artrosi o all’osteoporosi considerano tali patologie esclusive degli anziani. Sbagliano. Anche in questo caso l’informazione ha un ruolo fondamentale”, conclude.  

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