Sulla possibilità di anticipare la terza dose di vaccino anti-Covid, oggi fissata a 6 mesi a partire dal termine del ciclo vaccinale primario, “sarebbe meglio un po’ di cautela e non cambiare le regole in corso d’opera. Per alcune categorie, penso agli over 80 o ai fragili, si può pensare di anticipare la terza dose anche dopo 5 mesi, perché in alcuni casi la risposta anticorpale può essere debole e un richiamo è necessario. Ma non è una regola generale che può valere per tutti”. Lo evidenzia all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commentando la proposta che si sta facendo largo in Italia, sulla scia di quello che avviene in altri Paesi, di anticipare il richiamo del vaccino contro Covid-18 dopo 5 mesi invece che dopo 6.
“Chiarisco che dal punto di vista clinico un anticipo di un mese non è rischioso – precisa Andreoni – ma ricordiamoci che potremmo andare a fare una terza dose a chi ha un risposta anticorpale ancora molto elevata”.