(Adnkronos) – “E’ giusto che la gente che vada nei centri migliori, per ricevere le migliori cure” per i loro bambini con malattia oncologica, “dopodiché può andare in un centro più lontano e venire monitorata dalla famosa Rete. Io non voglio che i bambini muoiano. Ma non solo. I bambini devono essere accolti. Non dobbiamo lavorare per dire alla famiglia che non si deve spostare, assolutamente: noi abbiamo credo 500 case alloggio sparse su tutto il territorio nazionale perché ospitiamo queste famiglie che arrivano da lontano, Fiagop raccoglie 34 associazioni distribuite su tutto il territorio nazionale e quindi siamo ovunque”. Lo ha detto Paolo Viti, presidente Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncoematologia pediatrica), questa mattina nel suo intervento a Montecitorio al convegno ‘Rete nazionale tumori rari: criticità e prospettive per l’oncoematologia pediatrica’ organizzato da Fiagop, a cui ha partecipato anche Aieop (Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica), in occasione della Giornata mondiale contro il cancro pediatrico che si celebra oggi 15 febbraio.
Rammaricato per l’assenza delle Regioni, al convegno a cui erano state invitate, Viti ha osservato che “accanto a centri ospedalieri d’eccellenza, vaste aree del territorio nazionale non dispongono di strutture per la cura dei tumori pediatrici. In considerazione dei numeri relativamente piccoli di tali malattie, è comprensibile che non tutte le terapie possano essere erogate presso tutti i distretti, ma una buona organizzazione della Rete nazionale dei tumori rari potrà tutelare la qualità delle cure e anche la qualità della vita di pazienti e famiglie”.
Sulla ricerca, il presidente Fiagop chiede “maggiori investimenti, sia a livello nazionale che presso la Comunità europea, se vogliamo arrivare a un valore molto, molto più basso di 500 bambini che muoiono ogni anno”. Sulle cure palliative, Viti ha rimarcato che ci sono “poche attrezzature, pochi reparti, poche strutture: ci sono associazioni che fanno anche 150 chilometri, 200 chilometri per andare a dare l’assistenza”. Invece “ogni ospedale dovrebbe avere un reparto di cure palliative, ogni ospedale pediatrico lo dovrebbe avere”.
Parallelamente al convegno romano – si è ricordato nel corso dell’evento – Fiagop organizza in tutta Italia, fino a domenica 18 febbraio, altre due attività. La prima è ‘Diamo radici alla speranza, piantiamo melograni’, con la messa a dimora – presso parchi pubblici, giardini di ospedali e istituti scolastici – di centinaia di queste piccole piante il cui frutto è simbolo della vita e della solidarietà.
La seconda iniziativa è ‘Ti voglio una sacca di bene’, che ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue e piastrine e che verrà organizzata presso i centri trasfusionali degli ospedali di varie città italiane grazie al servizio di centinaia di volontari. Le trasfusioni di sangue sono infatti importanti nella cura di questi piccoli pazienti.