Tutti pazzi per il canto ma occhio a non stressare la voce, i consigli

(Adnkronos) – Con Sanremo tutti pazzi per il canto. Ma che si tratti di big o di semplici amatori, non fa differenza. Gli otorinolaringoiatri avvertono: attenzione a non mettere la voce sotto stress. “Lo sanno bene gli artisti in gara al Festival” dei fiori, sottolineano gli esperti del gruppo MultiMedica, “quanto sia importante allenare la voce conciliando la migliore performance con la necessità di proteggere e mantenere in salute le proprie corde vocali. Cantanti amatoriali e semiprofessionali, che non dispongono della stessa formazione specifica, ma fanno comunque un uso intenso della propria voce, sono tra le categorie più a rischio di andare incontro a lesioni dell’apparato fonatorio”. Per tutti loro è “fondamentale saper ascoltare alcuni campanelli d’allarme”, così da capire se serve una vista specialistica. “I disturbi della voce andrebbero monitorati non solo nei cantanti, ma in tante altre categorie professionali, poiché coinvolgono circa il 20% della popolazione generale”, evidenziano i medici.  

“Ci sono alcuni campanelli d’allarme ai quali ogni cantante dovrebbe prestare attenzione perché spie del fatto che gli organi fonatori possono essere sotto stress – insegna Francesco Mozzanica, direttore dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, gruppo MultiMedica e professore all’Università Statale del capoluogo lombardo – Primi fra tutti la disfonia, ossia un’alterata qualità della voce; la riduzione dell’estensione vocale: se prima si riusciva, ad esempio, a raggiungere una certa nota e ora non ci si riesce più o lo si fa con difficoltà; la comparsa di fatica fonatoria dopo aver cantato; la percezione di dolore al collo e di un senso di costrizione; la sensazione di fuga d’aria nella zona più acuta dell’estensione”. In presenza di uno o più di questi sintomi, “la prima regola da seguire è il riposo” ossia “smettere di cantare. In secondo luogo – suggerisce Mozzanica – bisogna evitare tutto ciò che potrebbe aumentare lo stato infiammatorio: contrariamente a quanto si creda, no alle bevande calde, come tisane e infusi, e ovviamente stop ad alcolici, fumo e cibi piccanti”.  

Se anche mettendo in atto questi comportamenti il disturbo persiste, allora diventa opportuno consultare un medico specialista, in primis otorinolaringoiatra e foniatra. L’otorino eseguirà una laringoscopia o laringostroboscopia, esame poco invasivo – spiegano da MultiMedica – che permette di vedere le corde vocali durante la fonazione e di visualizzare eventuali lesioni organiche come noduli, polipi, cisti e piccole cicatrici. Noduli ed edemi cordali sono i più diffusi tra i cantanti: i primi soprattutto fra le donne che impiegano voce gridata e iperacuta, i secondi legati allo sforzo per raggiungere una forte intensità senza le opportune tecniche di sostegno. Il foniatra conduce invece un’anamnesi volta a comprendere modalità di canto del paziente e sue abitudini di vita, per rintracciare le possibili cause che hanno portato alla formazione di queste lesioni, e indaga come la voce si produce, generando anche disfonie non dovute a lesioni organiche ma ad atteggiamenti anomali nella fonazione.  

Sarà poi impostato un percorso logopedico di tipo preventivo e abilitativo all’uso corretto della voce, se il problema è ancora allo stadio iniziale, o di tipo riabilitativo, specie nel caso in cui vi sia un danno strutturale alle corde, eventualmente coadiuvato da terapie farmacologiche e integrato da un percorso didattico di voce cantata con un maestro di canto. In alcuni casi – precisano gli esperti MultiMedica – può esserci l’indicazione all’intervento chirurgico, per asportare la lesione in microlaringoscopia.  

“Si stima che circa il 20% della popolazione generale vada incontro ad almeno un episodio di disfonia – ribadisce Mozzanica – Pertanto non solo le categorie artistiche, quali cantati, attori e speaker, dovrebbero avere a cuore lo stato di salute delle proprie corde vocali, ma anche tante altre: soprattutto insegnanti, personale di front-office, operatori di call-center, venditori, istruttori di corsi fitness. Pur essendo professionisti della voce, non ne sono consapevoli e spesso non fanno nulla per mantenere in salute il loro strumento di lavoro più importante”.  

Il magazziniere di giorno e cantante rock la sera, o l’impiegata dal lunedì al venerdì e performer di piano bar nel fine settimana, sono avvisati. A differenza dei loro ‘colleghi’ più celebri, molti dei quali sul palco del prossimo Festival di Sanremo possono contare su una formazione specifica e sul supporto di maestri e vocal coach che li aiutano a mantenere la voce ai massimi livelli, i cantanti semiprofessionali fanno più spesso i conti con disturbi che derivano da un uso improprio delle corde vocali, magari cercando di eseguire un repertorio al di sopra delle proprie capacità e competenze, mettendo eccessivamente sotto sforzo l’intero apparato fonatorio, oppure, per non mancare un’audizione o un ingaggio, cantando anche quando la loro voce è debilitata, affaticandola ulteriormente. Soprattutto a loro sono rivolti i consigli degli specialisti. 

(Adnkronos)