Un nuovo farmaco per gestire i sintomi della menopausa

(Adnkronos) – Contro i sintomi più fastidiosi della menopausa, arriva il primo complesso tessuto selettivo degli estrogeni (Tsec, Tissue Selective Estrogen Complex). Lo annuncia Organon, azienda farmaceutica dedicata alla salute della donna spiegando che il farmaco, a base di bazedoxifene – un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni (Serm) di ultima generazione – ed estrogeni naturali coniugati, consente al Tsec di essere efficace e veloce sui sintomi menopausali, come vampate di calore, sudorazioni notturne e qualità del sonno. La combinazione di estrogeni coniugati e bazedoxifene – spiega una nota – consente l’accesso alla terapia a molte donne in post-menopausa, per le quali i progestinici non sono indicati. 

Le donne in menopausa rappresentano oggi uno dei gruppi sociali più numerosi ed omogenei: solo in Italia, le donne di età superiore ai 49 anni sono circa 15 milioni, mentre le over 75 sono oltre 3 milioni e mezzo. Questa fase della vita della donna è caratterizzata da una drastica riduzione dei livelli degli estrogeni, gli ormoni femminili per eccellenza. Con l’allungarsi della prospettiva di vita, ogni donna trascorre oltre 30 anni – quasi un terzo della sua vita –  senza estrogeni.  

“L’arrivo della menopausa rappresenta un momento particolarmente delicato per le donne, a causa delle modificazioni fisiche e psichiche ad essa correlate – afferma Costantino Di Carlo, presidente eletto Società italiana della menopausa (Sim) – Numerosi sono i sintomi che possono rendere complesso questo periodo, alcuni dei quali interferiscono soprattutto con il benessere psichico e fisico. In primis le vampate di calore, associate a sudorazione – sintomo non solo fastidioso, ma che può divenire intollerabile quando causa insonnia o imbarazzo – dolori muscolari e articolari, difficoltà nella memoria e nella capacità di concentrarsi. Questo corteo sintomatologico si associa spesso a irritabilità e, talvolta, a stati di depressione e/o di ansietà”.  

Un altro aspetto importantissimo, ma di cui si parla poco, è quello relativo all’impatto sulla sfera sessuale. “La carenza ormonale – spiega Di Carlo –  è causa di atrofia vaginale e vulvare in un’altissima percentuale di donne. Questa si manifesta con secchezza vaginale, dolore durante i rapporti, propensione alle infezioni genitali e alle cistiti.  Altre problematiche esordiscono nel lungo termine: fra queste si rileva un aumento del rischio di osteoporosi e di malattie cardiovascolari e/o neurodegenerative. In questo momento significativo della vita – aggiunge l’esperto – il colloquio con il ginecologo esperto di queste problematiche aiuta a far fronte al cambiamento e a valutare quale sia la terapia più opportuna per mantenere un’alta qualità di vita e prevenire l’insorgenza di futuri problemi di salute”. 

La necessità di una migliore informazione per migliorare la qualità di vita delle donne durante la transizione menopausale emerge da un’indagine online condotta nel Regno Unito su un campione di oltre tremila donne over 40, per lo più con un alto livello di istruzione, e pubblicata sulla rivista Bmc Women’s Health. La maggior parte delle intervistate ha dichiarato che prima dei 40 anni ignorava completamente i risvolti negativi della menopausa e ha ammesso di possedere conoscenze limitate e di non aver mai ricevuto un’istruzione al riguardo (80%), di essersi sentite impreparate ad affrontare i cambiamenti fisici e psicologici associati, tanto che il 57,5% delle donne in postmenopausa ha dichiarato di trovarsi in un momento difficile o molto difficile della propria vita.  

«Fare informazione sulla menopausa – osserva Stefano Lello, presidente Società italiana di ginecologia della terza età (Sigite) – significa condividere con le donne cosa rappresenti questo periodo e scegliere insieme la gestione più adeguata. E’ importante discutere l’opportunità di trattare i sintomi climaterici, sottolineando che non ci si trova di fronte a una condizione ineluttabile di cambiamento in senso negativo; ma viceversa che oggi si hanno a disposizione molte” soluzioni. Una serie di trattamenti, identificati come Terapia ormonale sostitutiva (Tos), “possono aiutare le donne nel loro presente, ma anche migliorare il loro futuro, prevenendo quelle condizioni che si associano nel tempo con lo stato menopausale. Infatti – continua Lello – una donna di 50 anni con le famose vampate, se non trattate, sarà in futuro una donna più predisposta a una serie di condizione, come osteoporosi e patologie cardiovascolari e, secondo alcuni dati, a patologie neurodegenerative”.  

Oggi, la ricerca mette a disposizione terapie sempre più sicure. “Una di queste  – ricorda Lello – è il Tsec, una combinazione di estrogeni coniugati e Bazedoxifene in grado di contrastare vampate, sudorazioni notturne e disturbi del sonno, che hanno un impatto notevole sulla qualità della vita quotidiana e sul senso di benessere. Inoltre, il Tsec può proteggere efficacemente il tessuto osseo dal rischio della osteoporosi. In particolare – prosegue – è importante sapere che oggi è possibile personalizzare il tipo e durata del trattamento, garantendo il profilo di sicurezza più alto possibile. In questo senso, l’arrivo di una terapia che combina estrogeni coniugati e Bazedoxifene (senza progestinico), contribuisce sicuramente a un possibile ampliamento del numero di utilizzatrici della Tos, garantendo il benessere duraturo in menopausa” per “vivere bene anche il domani”. 

Come dichiara il presidente e amministratore delegato Organon Italia, Alper Alptekin: “Con l’arrivo del Tsec nel nostro portafoglio prodotti siamo davvero lieti di offrire una nuova opportunità a tante donne in Italia, per poter scegliere di vivere con più serenità e in piena salute un periodo così importante della loro vita come quello della menopausa. Attraverso la proposta di valore del nostro portafoglio prodotti, e l’innovazione terapeutica per rispondere con efficacia ai tanti bisogni di salute al femminile non ancora soddisfatti, nonché attraverso l’educazione e l’empowerment – conclude – ci adoperiamo affinché ogni donna, con il proprio ginecologo, possa sempre scegliere il meglio per se stessa e ciò che è più idoneo per la propria salute”. 

(Adnkronos)