Vaccinazione pediatrica: Fimp raccomanda tutte le coperture vaccinali

“Prima di tutto, permettetemi di parlare di vaccinazioni in generale, indipendentemente che siano raccomandate o obbligatorie. Semplicemente perché i vaccini hanno tutti la stessa importanza ed efficacia nella prevenzione di malattie gravi e talvolta fatali”. Così Vanessa Perone, pediatra di libera scelta di Pistoia e Segretaria Provinciale della FIMP sezione di Pistoia a valle del 22° Congresso Regionale della FIMP Toscana che si è concluso in questi giorni.  

Purtroppo, sappiamo quanto il covid abbia influito sulla nostra quotidianità. Dal punto di vista della medicina di prevenzione, l’impatto è stato particolarmente forte soprattutto perché il personale dei servizi vaccinali è stato dirottato nel sistema di tracciamento dell’epidemia in corso, e le vaccinazioni di routine sono di conseguenza venute meno.  

“Per nostra grande fortuna – ha continuato l’esperta – in Toscana i bambini vengono vaccinati dai pediatri di famiglia e questo ha permesso il mantenimento di alte coperture vaccinali. Si sono notati dei ritardi solo nei primissimi mesi della pandemia, quando mancavano anche i dispositivi di protezione individuali (mascherine, visiere, camici). Poi ci sono stati i recuperi vaccinali. Per fare degli esempi, le coperture per l’esavalente (tetano, difterite, poliomielite, pertosse, epatite B, hpv) dei primi mesi di vita sono state quasi del 97%, addirittura lievemente superiori all’anno precedente. Lo stesso si può dire per la varicella, la cui copertura dei primi anni è addirittura cresciuta di 3 punti passando a quasi il 94%”.  

Un grande salto in avanti è stato fatto anche per la copertura per il vaccino anti-rotavirus, importante nella prevenzione delle forme più gravi di gastroenterite del neonato e lattante, con rischio di disidratazione e ricovero. Infatti, la copertura per il rotavirus è aumentata di quasi il doppio rispetto all’anno precedente, arrivando a quasi il 44%. Siamo ancora lontani dall’obiettivo, ma soddisfatti per il risultato raggiunto.  

La pandemia ha invece purtroppo influenzato soprattutto le vaccinazioni anti-meningococco B e C dei primi mesi di vita, le cui coperture si sono abbassate fino a 2 punti percentuali, arrivando anche al 78% per il meningococco B. Oltretutto, un più grande (e grave) abbassamento si riscontra nelle coperture anti-meningococco dell’adolescente.  

“Questo significa che c’è un grande rischio che, mentre impareremo a convivere col Covid-19 – ha sottolineato la pediatra, i nostri bambini e adolescenti torneranno ad ammalarsi di malattie estremamente gravi e fatali, come la meningite. Pertanto, è molto importante vaccinare il prima possibile i bambini anche contro queste malattie”.  

Le malattie da meningococco purtroppo non “danno tempo”, nel senso che possono essere fatali in poche ore. L’unico modo per prevenirle è il vaccino, che va fatto il prima possibile, a tutte le età, dal neonato all’adolescente.  

“Pertanto – ha dichiarato – l’appello ai genitori è che siano consapevoli che le vaccinazioni sono un atto d’amore per il loro bambino! E noi pediatri siamo pronti e disponibili per consigliare personalmente i nostri assistiti. Ogni visita è un’occasione per vaccinare un bambino che non sia ancora stato protetto”.  

Attualmente il vaccino anti-meningocco B viene somministrato dai due mesi di vita seguendo una scheda di 3+1 dose. Col nuovo calendario vaccinale, che deve ancora uscire, si passerà ad una scheda di 2+1, ma rimarrà comunque fondamentale l’importanza di proteggere il bambino il prima possibile, eseguendo la vaccinazione prima che possa contrarre la malattia. Rimane l’indicazione a vaccinare i bambini di un anno di età contro il meningococco di tipo C, poi ogni 5 anni.  

Dal momento che, dopo il periodo neonatale, il secondo picco di incidenza di meningite e sepsi da meningococco è l’adolescenza, la speranza è che aumenti la copertura vaccinale anti-meningococcica dell’adolescente, per tutti i sierogruppi (B, C, A, Y, W135).  

In base alla normativa vigente, il vaccino anti-meningococco B non può essere somministrato con altre vaccinazioni mentre per il vaccino anti-meningococco C o tetravalente non vi è controindicazione alla co-somministrazione. Ciò significa che il periodo antinfluenzale rappresenta un’occasione da cogliere per proteggere i bambini a 360.  

“Il periodo della campagna vaccinale anti-influenzale – ha concluso l’esperta – rappresenta un’ottima occasione per raccomandare tutte le altre vaccinazioni, in particolare anche quelle anti-meningococco B e C. Voglio ricordare che i bambini che si ammalano di influenza sono anche una fonte di contagio per gli anziani. Proteggere i bambini significa quindi anche proteggere i nonni e chi è più fragile”.  

(Adnkronos)