(Adnkronos) – Il vaccino per Hpv ricombinante nonavalente protegge dai tipi di Hpv che causano circa il 90% dei tumori cervicali e registra un elevato livello di immunogenicità per i 9 sierotipi contenuti nel vaccino, riducendo l’incidenza globale dei tumori e delle malattie Hpv-correlate. Sono i dati di efficacia pubblicati su ‘Pediatrics’, relativi a uno studio di Long Term Follower Up (Ltfu), diffusi da Msd (nota come Merck & Co. negli Stati Uniti e Canada). Risultati frutto di una peer review a 10 anni dello studio che è stato condotto dal 2009 al 2021 in 13 Paesi e 5 continenti. Nelle ragazze e nei ragazzi che hanno ricevuto un regime a 3 dosi di vaccino ricombinante 9-valente per il Papilloma virus umano (Hpv) all’età compresa tra 9 e 15 anni – comunica Msd – l’immunogenicità si è mantenuta e non si è sviluppato nessun caso di patologia Hpv-correlata, di neoplasia o di condilomi genitali.
“Questi dati – afferma Eliav Barr, Senior Vicepresident, responsabile dello sviluppo clinico globale di Msd e direttore medico dei Merck Research Laboratories – evidenziano l’importanza del vaccino ricombinante 9-valente nella prevenzione a lungo termine di alcuni tumori e malattie correlati all’Hpv. I tumori e le malattie legati all’Hpv rappresentano un problema significativo di salute pubblica. Questi importanti risultati dello studio servono a ricordare che dobbiamo fare tutto il possibile per espandere e recuperare i tassi di vaccinazione a livello globale per aiutare a proteggere la popolazione dai tumori legati all’Hpv”.
I dati di follow-up a lungo termine – spiega una nota – hanno valutato le risposte immunitarie, i casi di infezione e malattia persistenti (dove il virus non viene eliminato) e il profilo di sicurezza in ragazze e ragazzi di età compresa tra 9 e 15 anni per 10 anni dopo la somministrazione della terza dose del vaccino 9-valente. In risposta all’obiettivo primario di immunogenicità, i risultati hanno mostrato robuste risposte anticorpali per i tipi di Hpv presenti nel vaccino, 10 anni dopo la terza dose, nei ragazzi e nelle ragazze. Complessivamente, il 100% dei partecipanti era sieropositivo (metodo cLIA) al mese 7 e l’81-98% è rimasto sieropositivo al mese 126. Con la metodica più sensibile (IgG-LIA), il 95-100% dei soggetti era sieropositivo al mese 126. Per tutti i tipi di Hpv inclusi nel vaccino 9-valente, un picco anticorpale è stato registrato intorno al mese 7 ed è diminuito in modo importante tra il mese 7 e 12, quindi più gradualmente nei mesi successivi fino al mese 126.
Relativamente all’obiettivo secondario dello studio, l’incidenza di infezioni persistenti e malattie correlate ai tipi di Hpv coperti dal vaccino, tra le ragazze non ci sono stati casi di malattia di alto grado dei tipi di Hpv bersaglio del vaccino – neoplasia intraepiteliale cervicale, adenocarcinoma in situ, neoplasia intraepiteliale vulvare, neoplasia intraepiteliale vaginale – e non sono stati osservati alcuni tumori (cervicale, vulvare, vaginale) o condilomi genitali esterni. Nei ragazzi non sono stati osservati casi di malattia nei tipi di Hpv bersaglio del vaccino (neoplasia intraepiteliale del pene), cancro del pene/perineale/perianale e condilomi genitali esterni.
Durante lo studio – si legge nella nota – non sono stati segnalati eventi avversi gravi o decessi correlati al vaccino ricombinante nonavalente. Le ragioni più comuni per l’interruzione dello studio Ltfu erano dovute al ritiro dei partecipanti o alla perdita al follow-up.
L’Hpv – ricorda Msd – è in assoluto la più frequente infezione sessualmente trasmessa e si registra un’alta potenzialità di infezione nella maggior parte dei maschi e delle femmine sessualmente attivi nel corso della vita. Nonostante la maggior parte delle infezioni regredisca spontaneamente, in caso di persistenza e cronicizzazione l’infezione può evolvere nel tempo in lesione precancerosa e cancro. A livello mondiale, il cancro cervicale è il quarto tumore più comune nelle donne. Non c’è modo di sapere quali persone affette da Hpv svilupperanno il cancro o altri problemi di salute. Ad eccezione del cancro cervicale, non esiste uno screening raccomandato di routine per l’individuazione dei tumori correlati all’Hpv.