Visite a lume di candela negli studi dei medici di famiglia per protestare contro la scarsa attenzione alla categoria, non contemplata in alcuna forma di aiuto per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione. “Promuoveremo un’iniziativa per cui, in alcuni orari e per alcune settimane, i nostri studi saranno illuminati dalle candele. Un modo per ricordare le nostre richieste alle istituzioni e anche per spiegare ai pazienti il disagio dei professionisti”. Lo ha annunciato all’Adnkronos Salute, Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), sottolineando le difficoltà dei camici bianchi e ricordando come nella Manovra economica il problema sia stato completamente ignorato.
Per la legge di Bilancio “avevamo chiesto di essere considerati al pari delle imprese o degli studi professionali, dunque che ci fosse dato un aiuto rispetto ai costi energetici e alle materie prime che nei nostri studi paghiamo noi. E, rispetto alle altre categorie di professionisti che adeguano le tariffe ai costi sostenuti, il nostro – spiega – è un servizio pubblico regolamentato da una convenzione con il Servizio sanitario nazionale”.
“In questo momento – continua Scotti – in presenza di un mancato rinnovo contrattuale, bloccato al 2018, abbiamo redditi fermi a 4 anni fa ma i costi sono ‘aggiornatissimi’. Eppure il problema viene del tutto ignorato. Noi siamo imprese etiche, sociali, di utilità pubblica che non producono margini”, conclude.