Alessandra Amoroso porta a Sanremo l’incubo dell’odio social e legge in sala stampa i commenti degli hater (video)

Alessandra Amoroso ha scelto il brano “Fino a qui” per la sua prima apparizione in gara al Festival di Sanremo. Ha già calcato il palco dell’Ariston come ospite di altri progetti, ora è pronta per la sua prima volta.
Porta un brano fortemente e volutamente classico che rievoca i Festival di qualche anno fa, quando si badava più alla canzone che alla facilità del primo ascolto o al ritornello che si attacca addosso.

Il tema è a dir poco delicato. La cantante salentina porta a Sanremo la sofferenza dell’ondata di odio social che l’ha travolta qualche tempo fa, costringendola ad abbandonare l’Italia per sottrarsi ai commenti degli odiatori seriali. Il tutto per aver detto di no alla foto con una fan.
Visibilmente emozionata, in sala stampa ha letto una lettera per poi elencare uno a uno i messaggi più violenti ricevuti sui social.

In quest’ultimo anno e mezzo nella mia vita sono successe un po’ di cose e le ho volute scrivere per non perdere dei pezzi per strada – ha detto Alessandra Amoroso – porto a Sanremo un brano che parla di cadute, difficoltà che nella vita, grandi o piccole che siano, ci si trova ad affrontare. Nell’ultimo anno io sono caduta e oggi sono qui per raccontare la mia versione della storia. Ho affrontato una valanga d’odio che mi ha investita da un giorno all’altro e non parlo dei meme, ma degli insulti gravi e delle minacce di morte che arrivano quotidianamente. Questa valanga è iniziata qualche giorno prima del mio concerto a San Siro, ero totalmente concentrata su quello che non mi sono resa conto di quello che stava succedendo attorno a me. Dopo San Siro l’adrenalina è scesa e ho compreso la gravità della situazione. Per mesi ho dovuto subire questi insulti, non mi riconoscevo neanche più. Mentre cercavo di capire come affrontare quel mondo social, il giudizio si stava riflettendo anche su Alessandra come persona. A Lecce una persona, dopo aver scattato una foto con me, mi ha detto “allora non sei stronza come dicono”. Stava cambiando l’idea che la gente aveva di me. Ho portato a termine il tori con fatica perché avrei voluto isolarmi, dovevo trovare la carica per stare meglio per rispetto del mio pubblico e di chi lavora per me. Quando il tour era finito mi sono concessa di stare bene e di allontanarmi, mi sono concessa del tempo e sono scappata in Colombia. Per tutto il periodo in cui sono stata lì non c’è stato un momento in cui volessi tornare. Solo la mattina del 28 febbraio, dopo aver parlato con il mio migliore amico, mi sono resa conto di dover tornate in Italia. Lo dovevo a me e a chi mi ama. Ho ripreso il mio percorso di psicoterapia, mi ha dato una prospettiva nuova”.