Da un bar marchigiano a Forte Santa Tecla: il FantaSanremo chiude le iscrizioni con 2 milioni e 300mila utenti

Si sono chiuse da poche ore le iscrizioni al FantaSanremo, il gioco virtuale nato per caso in un bar marchigiano e che negli anni è diventato un vero e proprio must per gli appassionati del Festival della Canzone Italiana, con quasi due milioni e trecentomila iscritti per questa edizione appena avviata. Una bella soddisfazione per il team di Porto Sant’Elpidio, che per l’edizione 2024 ha trovato spazio una delle location storiche della Città dei Fiori: il Forte di Santa Tecla. Proprio al secondo piano della fortezza, ex carcere che ormai è adibito a mostre ed eventi culturali, abbiamo intervistato Lorenzo Girelli, che si occupa della comunicazione per FantaSanremo.

Ci troviamo al Forte Santa Tecla per la prima volta: una nuova location per quello che è partito come un gioco ed è diventato una realtà: “Siamo partiti da un bar e ci troviamo al Forte, un bel salto. Al di là degli scherzi, grazie all’accordo con Rai Pubblicità abbiamo ottenuto questi spazi bellissimi che ci consentono di lavorare in questa settimana nel migliore dei modi: da un lato c’è la parte legata tecnicamente al gioco, quindi la sala dove il nostro team punteggi, incaricato di passare al setaccio le puntate alla ricerca di bonus e malus, può godere di tutti i comfort per vedere nel miglior modo possibile il Festival; poi abbiamo tutta la parte dedicata ai nostri partner, dove noi quotidianamente e più volte al giorno registriamo i contenuti che poi vedete nelle nostre pagine social sull’esito del gioco e su come sta andando”.

Quante persone lavorano oggi per FantaSanremo? “Quest’anno a Sanremo siamo sedici persone, e ognuno ha i suoi compiti specifici. A casa abbiamo lasciato altri collaboratori, c’è tutto il team legato all’aspetto legale, più tecnico, per il regolamento”.

 

Si sono chiuse le iscrizioni, quante squadre e quante leghe contate? “Dopo una proroga di sedici ore, che è un po’ un’usanza per favorire anche i ritardatari, abbiamo sottomano i dati freschi e definitivi: abbiamo 4.201.022 squadre, abbiamo 492.000 leghe e soprattutto il dato che per noi è più eclatante è che abbiamo 2.656.000 utenti, ben un milione in più rispetto all’anno scorso. Già nel 2023 i dati ci sembravano impossibili, e in questa edizione abbiamo praticamente raddoppiato”. 

Il fatto di riuscire a influenzare artisti giovani, e soprattutto quelli meno giovani, a fare gesti sul palco o addirittura durante tutta la settimana di Sanremo come vi fa sentire? “È una grandissima soddisfazione. È ancora più divertente vedere i grandi nomi che si prestano al gioco. In questa settimana abbiamo fatto diverse dirette Instagram pre-Festival che hanno visto la presenza di numerosi artisti che parteciperanno alla gara. Tutti ci hanno assicurato che avrebbero fatto qualcosa, e una di questi è stata Fiorella Mannoia. Parlando di lei si immagina un mito della musica italiana, che ha una carriera straordinaria alle spalle e quindi che si potrebbe immaginare meno partecipe. Subito ha ammesso di non capirci niente, ma quando le abbiamo spiegato il regolamento si è gasata e ha detto che si divertirà anche lei, cercando anche di coinvolgere Francesco Gabbani durante la serata dei duetti… quello che ci dicono in molti, e penso che valga sia per i più giovani sia per i meno giovani, è il fatto che FantaSanremo fa vivere loro Sanremo con un po’ più spensieratezza, più leggerezza. E poi è anche un modo anche per allentare la tensione della competizione vera: non dimentichiamo che la competizione è quella del sul palco dell’Ariston e non la nostra (ride). È molto bello. Non possiamo dimenticare che il primo artista, nel 2022, a dire papalina sul palco è stato Gianni Morandi… abbiamo detto tutto”. 

Un’altra cosa simpatica sono i personaggi scelti per la sigla di anno in anno. Dagli Eugenio in Via Di Gioia a Naska, un altro personaggio interessante nel panorama musicale magari non conosciuto da tutti. È un bel trampolino: “Naska è reduce da un anno appena trascorso in cui è uscito un album di grande successo e per noi è stato un grande piacere. Lui è marchigiano come noi poi, quindi è stato un modo per rendere ancora più ‘Made in Marche’ tutto l’insieme. È stata una bellissima soddisfazione, ci ha fatto questo grande onore e per noi è il massimo avere anche una sigla bella punk rock per quest’anno”.

Visto che sono chiuse le iscrizioni… secondo te chi vincerà Sanremo e chi vincerà il FantaSanremo? “Chiaramente ne parliamo tra noi, magari ci sono degli artisti che qualcuno privilegia rispetto ad altri ma quest’anno oggettivamente c’è un cast con almeno sette o otto nomi fortissimi. Senza nulla togliere al cast dell’anno scorso che era straordinario, ma la vittoria di Mengoni non ha sorpreso più di tanto. Quest’anno pensando ai cantanti in lizza è difficile sbilanciarsi e lo stesso vale anche per il nostro gioco, perché sono tutti potenziali, ma bisogna poi vederli alla prova del palco. Anche lì ci sarà da divertirsi”. 

E per l’anno prossimo che piani avete in mente? “Ne abbiamo parlato tanto. Sarà la fine di un ciclo questa edizione, perché comunque il FantaSanremo è nato con Amadeus e abbiamo sempre avuto come riferimento il suo Festival, con le sue scelte artistiche che hanno favorito anche il nostro gioco. Gli va dato atto che in questi anni ha messo in gara cantanti che sono amati da un pubblico più giovane, e questo ha sicuramente favorito anche noi. Chiaramente vedremo l’anno prossimo chi ci sarà e vedremo se anche il FantaSanremo dovrà prendere nuove misure. Vediamo quello che ci riserverà il futuro”. 

Dopo il FantaSanremo è nato anche il FantaEurovision: il vincitore del Festival diventa rappresentate dell’Italia e da qui si avvia un altro gioco. Avete pensato di coinvolgere anche altre nazioni in questo format? Negli anni abbiamo cercato di coinvolgere più persone possibile, partendo da messaggi diretti su Instagram proprio come abbiamo fatto per il FantaSanremo. Poi il resto lo hanno fatto gli hashtag che hanno iniziato a uscire fuori e la maggior parte dei cantanti ci ha conosciuto così. A livello europeo è più complicato, ma siamo passati da pochi utenti a 130mila dello scorso anno, quindi non possiamo lamentarci… piano piano conquisteremo anche l’Europa”. 

Sorride Lorenzo Girelli, di quei sorrisi soddisfatti e stanchi che spesso si incontrano tra gli addetti ai lavori durante la settimana del Festival, che portano dietro la certezza di aver lavorato sodo, e la consapevolezza di aver fatto un buon lavoro.