Anche se in via ufficiale è Ghali ad accompagnarsi in giro per Sanremo con l’alieno “Ricciolino”, il vero extraterrestre della 74ª edizione del Festival della Canzone Italiana sembra essere Gazzelle. In gara con la sua “Tutto qui” porta se stesso in purezza, senza maschere e senza snaturarsi per partecipare alla gara pop per eccellenza.
Lunedì ha percorso il green carpet in solitudine, senza partecipare al carrozzone di foto e autografi insieme agli altri. Sul palco poche parole, ma tante tante emozioni.
“È il mio primo Festival, ho provato delle belle emozioni soprattutto la prima sera mi tremava la voce e questa cosa mi piace, sono venuto qui proprio per emozionarmi e per cercare di emozionare gli altri – ha detto Gazzelle in conferenza stampa al Teatro Ariston – della musica mi piace questo, che si crei emozione ed empatia. L’energia che c’è nell’aria e che ti entra dentro e ti fa stare bene. Sono contento, la canzone sta piacendo tanto ai miei fan, anche se mi sta scrivendo tanta gente nuova. Sono qui perché ci sono stati tanti dei miei artisti di riferimento e volevo esserci anche io. Se ci sono stati loro mi fido, ci voglio essere anche io”.
“Quando ero sul palco ho pensato che era un palco e il palco mi piace tanto – ha aggiunto – insieme al divano è il posto che mi piace di più. Sono venuto a Sanremo come terapia d’urto anche per recuperare tutti gli anni in cui non mi sono fatto molto vedere. È un primo passo. Non amo i riflettori, la fama, la popolarità. Scrivo canzoni perché ho bisogno di farlo e lo farei anche se nessuno le ascoltasse come quando avevo 16 anni. Mi piace solo la musica, tutto il resto non l’ho mai inseguito. Sono molto grato a me stesso per il fatto che ora la musica è il mio lavoro”.