Da parecchi anni a Casa Sanremo, nelle manifestazioni collaterali del Festival, vengono premiati gli artisti finalisti del Concorso “Music for Change”, organizzato dall’associazione Musica contro le mafie, presieduta da Gennaro De Rosa e da sempre vicina a Libera.
«Ed è da parecchi anni, ormai, che il mondo delle associazioni si mobilita per fare sì che questi giovani che si dedicano alla musica di impegno civile possano incontrare gli studenti della provincia e anche di Sciences Po Menton e suonare per loro – si spiega nel comunicato -. Quest’anno, moltissimi volontari, in collaborazione con Pace Lavoro Legalità, SPES-AUSER e numerosi sponsor, sono riusciti a organizzare una vera e propria tre giorni di eventi in tutta la provincia in cui sono stati raggiunti circa 1500 studenti, da Sanremo a Ventimiglia, da Bordighera, sui beni confiscati alle mafie, a Imperia sino agli universitari di Mentone. Grandi numeri ma soprattutto grande partecipazione: abbiamo ascoltato buona musica e parole importanti, parlato insieme… e perché no, anche cantato!
Belle le canzoni degli ottimi giovani artisti che si sono mossi in carovana per tutta la provincia offrendo la possibilità di conoscere opportunità diverse e di avvicinarsi a temi di impegno civile a un folto numero di ragazzi minorenni che, affidati alla giustizia minorile, sono seguiti nel Progetto Amunì di Libera in un percorso di riparazione, recupero e reinserimento sociale.
Gli artisti hanno presentato le loro canzoni frutto di riflessione ed impegno su temi di grande rilievo civile e sociale offrendo con la loro musica e con le loro esibizioni emozioni e spunti di riflessione, molto apprezzati dagli studenti.
Abbiamo così ascoltato i Malvax, primi classificati, che ci chiedevano “quale sarebbe adesso il lato positivo?”, Babele, che descriveva il dolore dei migranti, Montegro che affermava provocatoriamente che “quello che non ci uccide di sicuro ci mastica”, e Calliope che gridava il dolore della nostra terra ferita, e poi Sbazzee che ci chiedeva “che aspirazioni vuoi che abbia se non respiro e il vento è di sabbia?” e ancora Lula che affermava di voler cambiare per il figlio che ancora non ha. Infine A smile from Gozilla con il brano “Burnout” sul Cyber Risk e Zarat con il brano “Lady” sui diritti LGBTQ+.
Particolarmente coinvolgente la giornata del 7 febbraio che ha visto la condivisione del pranzo e di momenti di musica dell’intera carovana insieme agli ospiti della comunità di disabili della Spes Auser e, nel pomeriggio, presente il sindaco di Bordighera, la visita dei beni confiscati che ha dato a tutti prova tangibile della presenza della mafia nel ponente ligure e della cultura mafiosa ma anche della presenza dello Stato che è riuscito a fare giustizia portando, grazie al forte e costante impegno della Prefettura, anche all’assegnazione, ancora in parte temporanea, dei beni confiscati alle associazioni di volontariato SPES e Caritas e alla loro rete associativa. .
Grazie a tutti i volontari che hanno contribuito alla riuscita delle manifestazioni e in particolare a quelli dei Presidi di Libera Hyso Telharaj, Rosario Livatino e Rita Atria e di Pace Lavoro Legalità. Grazie alla ditta Carli per i numerosi gadget forniti a tutti gli ospiti.
Ancora una volta dobbiamo dire che “Se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto”».
C.S.