480 i profughi arrivati nel mantovano, 200 i bambini. Il 90% è ospite di parenti e amici. Ecco tutti i dati dell’accoglienza

MANTOVA – Sono 480 i profughi ucraini arrivati in provincia di Mantova dall’8 al 15 marzo distribuiti in 45 comuni. A comunicarlo è Ats della Val Padana che spiega come con lo scoppio della guerra anche le autorità sanitarie territoriali – e quindi la stessa Ats e Asst Mantova per il territorio virgiliano – si sono organizzate per gestire l’arrivo di flussi rilevanti di persone, pianificando ed organizzando azioni mirate di assistenza in un’ottica sia di salute individuale che – e soprattutto – di sanità pubblica.

Dei 480 rifugiati, le femmine sono 336 (70%) di cui oltre il 60% ha un’età tra i 20 e i 64 anni. 97 (41,7%) sono invece bambini e ragazzi con meno di 14 anni.
Anche in provincia di Mantova emerge chiaramente dunque come i profughi siano in grande maggioranza rappresentati da mamme con bambini.

Il 90% di loro ha trovato al momento alloggio presso parenti, amici o comunque in domicilio privati, il 7,9% in strutture individuate dalla Prefettura e il 2,1% in quelle identificate da enti del terzo settore.

In linea con le indicazioni ministeriali e regionali, l’Ats della Val Padana ha definito un protocollo di prima accoglienza che, in collaborazione con le Asst assicura percorsi di assistenza sanitaria dedicati: tale protocollo si applica alle persone provenienti dall’Ucraina, in transito o ospitate nelle province di Cremona e Mantova e segnalate da Prefetture, Questure e Comuni su un portale sviluppato ad hoc dall’Ats.

VISITA DI PRIMA ACCOGLIENZA

Sono stati quindi allestiti sul territorio tre Hotspot, uno per ogni Asst (Mantova, Crema e Cremona) dove personale di Ats (medici USCA e assistenti sanitari) ed operatori delle Asst (amministrativi, medici vaccinatori, infermieri) assistiti da mediatori linguistici/traduttori e volontari, garantiscono: iscrizione al sistema sanitario anche in regime di “Straniero Temporaneamente Presente” (STP) e rilascio del relativo codice, esecuzione di tampone di screening per la ricerca di SARS-CoV-2 (obbligatorio entro 48 ore dall’ingresso), fornitura di mascherine FFP2 per 5 giorni, anamnesi vaccinale e offerta vaccinale anti-Covid-19, difterite, tetano, pertosse, poliomielite, anti Morbillo, Parotite, Rosolia, Varicella, Epatite B, o altro, in relazione alle specifiche necessità. Viene inoltre effettuata dai medici USCA una valutazione sulle condizioni generali, per l’eventuale successivo invio ad un secondo livello di presa in carico clinica (territoriale o specialistica ospedaliera), psicologica, consultoriale.

Si accede alla visita di prima accoglienza prioritariamente tramite appuntamento, fissato telefonicamente dal personale di Ats della Val Padana sulla base degli elenchi nominativi forniti dalle Prefetture e dagli altri Enti competenti; vengono comunque garantite le visite in autopresentazione (ancorché tale modalità dovrebbe essere limitata a casi particolari), nei giorni ed orari pubblicati sul sito di ATS al link https://www.ats-valpadana.it/ambulatori.

Complessivamente, al 15 marzo 314 persone sono state sottoposte alla visita di prima accoglienza e 188 sono già prenotate, corrispondenti ad oltre l’80% delle segnalazioni ricevute.

ISCRIZIONE AL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

Hanno diritto all’iscrizione al Servizio Sanitario Regionale – con rilascio di una tessera sanitaria provvisoria – i minori di 16 anni, le donne in gravidanza e gli over 16 in possesso di visto di ingresso rilasciato in area Schengen e/o attestazione di domanda di permesso di soggiorno. L’iscrizione al SSR si effettua presso gli Uffici Scelta e Revoca delle Asst; la tessera sanitaria provvisoria o il possesso di un codice STP sono necessari per usufruire di prestazioni e prescrizioni – anche di farmaci a carico del SSR – e per accedere ai Servizi di Continuità Assistenziale.
Al momento dell’iscrizione, tali persone non ricevono l’assegnazione di un Pediatra o di un Medico di Medicina Generale, ma possono accedere a qualsiasi Medico convenzionato usufruendo della “visita occasionale”, con diritto alle prescrizioni farmaceutiche, specialistiche e diagnostiche.
Per i migranti privi di documenti o di visto di un Paese in area Schengen, è previsto il rilascio del codice STP con l’eventuale dichiarazione dello stato di indigenza per l’esenzione alla compartecipazione della spesa.

INFORMAZIONI GENERALI

Per fornire informazioni e l’eventuale rilascio del codice STP, è stato istituito da Regione Lombardia il numero verde 800 894 545, attivo tutti i giorni dalle ore 8:00 alle ore 21:30. L’Ats della Val Padana ha pubblicato sul proprio sito aziendale, una sezione informativa specifica tradotta anche in lingua ucraina, facilmente individuabile dalla homepage, oppure direttamente consultabile al link https://www.ats-valpadana.it/emergenza-ucraina

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