Anziani, Tonelli: “la sfida è collettiva, serve collaborazione tra istituzioni e volontariato”

MANTOVA – “Anziani, una sfida per il futuro” questo il titolo del convegno organizzato dal Club delle Tre Età che si è tenuto questo pomeriggio nella sede dell’associazione. L’appuntamento, aperto alla cittadinanza ha visto la partecipazione di Angela Bellani, direttore socio sanitario di Asst Mantova, di Andrea Caprini, assessore al welfare del Comune di Mantova, di Marzia Minelli, psicologa, di Marco Arvati, geriatra e di Luciano Tonelli, presidente del Club delle Tre Età. A moderare il dibattito è stato Alberto Fecchio.
“L’iniziativa di oggi è nata da un gruppo di anziani che ogni mese si trova per discutere dei problemi degli anziani e dei problemi della nostra città – ha commentato il presidente Tonelli – Siamo molto contenti della partecipazione, la sala era piena e anche le risposte date dai diversi enti ci hanno soddisfatto”.
Ad aprire l’incontro è stato proprio Tonelli che dati alla mano, “oltre un mantovano su 4 è over 70” –  ha snocciolato le problematiche, le criticità e le richieste.
“Il trend di invecchiamento è in atto da anni, su 50mila mantovani 10mila hanno un età tra i 70 e 90 anni – ha spiegato Tonelli – siamo di fronte ad una vera e propria sfida che deve coinvolgere tutte le realtà del territorio con nuove modalità di cure e di servizi. Durante il covid si è capito quanto sia fragile il nostro sistema sanitario ed è per questo che ritengo sia fondamentale la prevenzione sui bisogni della società”.
Tra le richieste c’è quella di rivedere il rapporto tra il medico di base, se c’è, perchè non è più scontato nemmeno quello, e il cittadino over 70. “Gli anziani erano abituati a chiamare il medico e lui veniva a casa – ha detto Tonelli – ora non è più così e questo spesso li costringe ad andare al pronto soccorso o a rivolgersi alla sanità privata perchè i tempi di attesa sono lunghi”.
Ma è proprio per le fasce più deboli che la sanità deve giocare un ruolo importante, con le case di comunità, gli ospedali di comunità, l’infermiere di famiglia “Sono stato contento di sentire dal direttore sanitario di Asst Bellani che il Poma sta lavorando per questo – spiega Tonelli – perchè fino ad ora abbiamo registrato una chiusura di collaborazione, soprattutto per quanto riguarda le persone sole assolute, ma è necessario dare visibilità a questi servizi, perchè tante famiglie non sanno che ci sono, serve più informazione e momenti di incontro”.
La famiglia, dove c’è, è il primo supporto per l’anziano che deve interagire con i servizi, ma quello che noi chiediamo è una maggiore collaborazione tra le istituzioni e le associazioni.
“Non dimentichiamo che per le persone sole assolute l’unico supporto è il volontariato – spiega Tonelli – ma spesso i volontari non riescono ad interagire con le istituzioni, da qui la nostra proposta: maggiore collaborazione che permetta di iniziare una programmazione operativa efficace e realista, oggi ci sono tanti convegni, tanta teoria, ma la pratica non esiste al 100%”.
Sono tante le associazioni di volontariato a Mantova che offrono servizi agli anziani, ma lo fanno per gli autosufficienti ma è necessario pensare anche ai parzialmente autosufficienti o non autosufficienti, che non si possono muoversi, anche solo per andare in ospedale a fare visite.
“Ogni associazione di volontariato deve ampliare i propri servizi e non limitarsi a quel dato numero di anziani che segue – conclude Tonelli – si parla di “invecchiamento attivo”, ma sarebbe interessante vedere un piano comunale che permetta di operare in tutti i settori e in tutti i quartieri, migliorando l’inclusione sociale e la prevenzione sulla fragilità che spesso è difficile da capire, ad oggi manca la collaborazione su contenuti di questo tipo”.

“Dall’incontro di oggi è emersa la difficoltà di intercettare tutti quegli anziani che vivono in condizioni di difficoltà ma non chiedono aiuto – ha detto l’assessore al Welfare, Andrea Caprini – e stiamo lavorando proprio per trovarli e per fare emergere queste situazioni. Lo sportello di Segretariato Sociale che abbiamo aperto in tre mesi, per esempio,  ha avuto già 300 contatti, spesso sono familiari che vengono a chiedere quali servizi di assistenza ci sono, ma ci siamo resi conto che c’è ancora molto bisogno di informazione. I servizi ci sono e sono in grado di operare anche sulle emergenze, ma dobbiamo assolutamente fare ancora più rete tra Comune, associazioni, ospedale, medici di base, farmacie per far emergere gli invisibili”.
“Noi allunghiamo la mano nella speranza che qualcosa la afferri – conclude Tonelli – se ci mettiamo insieme possiamo ancora farcela.