L’Italia si trova al centro di una trasformazione digitale sanitaria senza precedenti. Il 2025 rappresenta un passaggio decisivo per il Servizio sanitario nazionale: dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) alla digitalizzazione delle prescrizioni mediche, il rapporto tra medici, pazienti e tecnologia sta cambiando in modo strutturale e irreversibile.
PNRR e innovazione: l’accelerazione della sanità digitale
La spinta alla digitalizzazione è trainata soprattutto dal PNRR, che ha destinato oltre 15 miliardi di euro alla Missione 6 – Salute. Questo investimento ha accelerato i progetti di innovazione, ma ha anche fatto emergere criticità che rischiano di ridurre l’impatto delle riforme.
Il Dipartimento per la trasformazione digitale e il Ministero della Salute lavorano congiuntamente su due fronti strategici: il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e lo sviluppo di servizi di telemedicina per l’assistenza a distanza.
Il 2025 sarà l’anno della prova: occorrerà trasformare la disponibilità tecnologica in benefici tangibili per i cittadini. La sfida principale è superare la frammentazione dei progetti verticali e adottare un approccio sistemico, fondato sull’interoperabilità tra FSE, telemedicina, Centri di Competenza Europei e servizi sociali.
Accanto all’infrastruttura tecnologica, diventa essenziale rafforzare la governance, con strumenti di monitoraggio e meccanismi di accountability in grado di assicurare qualità e coerenza agli investimenti.
Formazione continua ed ecm: aggiornamento costante per una sanità in evoluzione
L’aggiornamento professionale rappresenta un pilastro imprescindibile per tutti gli operatori sanitari, chiamati a confrontarsi con innovazioni tecnologiche e cambiamenti organizzativi sempre più rapidi. La formazione continua non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per migliorare competenze e garantire standard elevati di qualità e sicurezza delle cure.
Oggi questo percorso è reso più accessibile dalle piattaforme accreditate (diverse ne vengono menzionate in questa classifica) che offrono corsi a distanza e la possibilità di ottenere crediti ECM, anche attraverso eBook dedicati. Strumenti flessibili, validati e riconosciuti che consentono di coniugare aggiornamento costante e impegni professionali, favorendo un apprendimento personalizzato e sempre disponibile.
Fascicolo Sanitario Elettronico e prescrizioni digitali
Dal 2023 è operativo il FSE 2.0, introdotto con il Decreto del Ministero della Salute del 7 settembre. Questo nuovo modello ridefinisce ruoli e responsabilità di medici, farmacisti, aziende sanitarie e Regioni, configurandosi come un “diario clinico digitale” che raccoglie in modo automatico e aggiornato tutte le informazioni sanitarie del cittadino.
Gli obiettivi sono ambiziosi: entro la fine del 2025 l’85% dei medici di base dovrà alimentare regolarmente il Fascicolo, e tutte le Regioni dovranno uniformarsi entro il 2026. Un traguardo che si inserisce in un contesto ancora disomogeneo, se si considera che nel 2023 solo il 34% dei fascicoli risultava completo.
Sul fronte delle prescrizioni, il 2025 segna l’introduzione dell’obbligo della ricetta esclusivamente digitale, come stabilito dal disegno di legge di bilancio. La Legge 21 febbraio 2025, n. 15, ha tuttavia concesso un periodo transitorio, prorogando fino al 31 dicembre 2025 la possibilità di utilizzare strumenti alternativi al promemoria cartaceo.
Telemedicina: nuove opportunità e nodi irrisolti
Il PNRR fissa un obiettivo chiaro: assistere oltre 200.000 pazienti attraverso la telemedicina entro il 2025. Questa tecnologia permette diagnosi e cure a distanza, grazie alla condivisione sicura dei dati clinici tramite il Fascicolo Sanitario Elettronico.
L’impatto potenziale è significativo, ma le sfide restano aperte. La carenza di competenze digitali, i rischi legati alla sicurezza dei dati e la necessità di un solido change management sono aspetti che richiedono soluzioni immediate. Allo stesso modo, occorre definire un modello sostenibile oltre il perimetro del PNRR, capace di garantire continuità ed efficienza nel lungo periodo.
Oltre la tecnologia: una trasformazione culturale
La digitalizzazione della sanità italiana non è soltanto un’evoluzione tecnologica, ma un passaggio culturale che coinvolge medici, pazienti, istituzioni e fornitori di servizi.
Il 2025 si configura come l’anno in cui la digitalizzazione dovrà dimostrare la sua reale efficacia: migliorare l’accessibilità, aumentare la qualità delle cure e rendere il sistema sanitario più equo e sostenibile.
La sfida consiste nell’abbandonare la logica dei progetti isolati per costruire un ecosistema integrato, orientato al valore per il paziente e alla concretezza dei risultati clinici. Solo in questo modo la sanità digitale potrà diventare una colonna portante del futuro del Servizio sanitario nazionale.
Informazioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le parti. Contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.