Ecco il primo documento sulla sanità mantovana. Obiettivo: aumentare i posti letto, medici e infermieri

MANTOVA – Questa mattina in Provincia è stato presentato il documento sulla sanità mantovana, frutto del lavoro del tavolo sulla sanità mantovana realizzato dai Sindaci degli ex distretti sanitari, dai Consiglieri Regionali, dalla Provincia di Mantova e da Cgil, Cisl e Uil territoriali.

Un documento che è unico in tutta la Lombardia. Tutti schierati a favore dei bisogni del territorio e dei cittadini dopo un periodo difficile, come quello della pandemia che ha messo in evidenza tutte le criticità della sanità mantovana. Tra le richieste principali c’è quella di aumentare i posti letto nelle strutture ospedaliere. Attualmente sono 1286, l’obiettivo è portarli a 1540 (+286). Non di seconda importanza l’incremento degli organici con nuovi medici e infermieri.

Queste le richieste che saranno inviate alla Regione nei prossimi giorni:

incrementare il numero dei posti letto specialistici, con particolare riferimento alla ASST di Mantova, portando la dotazione attuale di posti 3,11/1.000 abitanti di Mantova alla media
regionale 3,74/1.000 abitanti.

sviluppare un modello organizzativo basato sulla creazione di una specifica ATS del
territorio Mantovano che rafforzi il ruolo del Distretto sociosanitario con la partecipazione
dei Comuni e con un coinvolgimento delle parti sociali;

istituire nel territorio mantovano sei Distretti, quali articolazioni delle ASST, con funzioni di
governo ed erogazione delle prestazioni distrettuali;

individuare le case di comunità tenendo conto dei PRESST già programmati e considerando
nella nuova formulazione eventuali carenze territoriali, in modo da creare la rete di servizi
territoriali oggi assente. Tale processo deve avvenire di concerto con i sindaci del territorio
e coinvolgendo le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative;

individuare gli ospedali di comunità da affiancare ai POT già programmati e valutare, sulla
base delle caratteristiche già esplicitate da Agenas, quale possa essere la migliore
collocazione. Inoltre, considerata l’enorme disparità dei posti letto accreditati nel territorio
mantovano rispetto agli altri territori lombardi, è necessario che i nuovi posti letto creati nei
costituendi ospedali di comunità siano aggiuntivi a quelli accreditati, in modo che vi sia
un’offerta di posti letto, nel territorio mantovano, allo stesso livello di quello assegnato agli
altri territori lombardi. Tale processo deve avvenire di concerto con i sindaci e coinvolgendo
le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative;

realizzare un maggior coinvolgimento dei sindaci e delle organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative, che passi attraverso l’invio dei documenti con un tempo
congruo per lo studio e un supporto per l’elaborazione della documentazione, utile nelle
deliberazioni e nell’analisi delle proposte;

rilanciare il ruolo della prevenzione in raccordo con le cure primarie e con la medicina del
territorio;

potenziare l’organico della rete territoriale, attraverso la definizione di standard parametrati
alla popolazione e alla infrastruttura della rete dei servizi, anche grazie al coinvolgimento
delle università lombarde e l’implementazione della figura dell’infermiere di famiglia, nel
contesto di un rinnovato ruolo dei MMG e PLS;

sviluppare l’attuale rete residenziale legata alle cure palliative in regime residenziale,
incrementando il numero di posti letto disponibili nell’hospice o attivando nuove unità di
offerta;

considerare la presenza della sanità privata in relazione alle strutture presenti, con
particolare riferimento alle sperimentazioni di Castiglione e Suzzara. Per questo si devono
attivare efficaci sistemi di coordinamento e monitoraggio dell’appropriatezza delle
prestazioni, con l’introduzione di procedure di coordinamento dell’offerta di servizi pubblici
e privati, per meglio rispondere agli obiettivi di programmazione sanitaria e alle esigenze
della domanda.

Queste le richieste presentate stamane e che saranno inviate nei prossimi giorni alla Regione.