Giorno della Memoria: Mantova ricorda i coniugi Rampi, gli ebrei deportati e il Porrajmos

MANTOVA – Il Giorno della Memoria a Mantova, dopo gli incontri del mattino al Conservatorio “Campiani”, è ripreso nel pomeriggio, in viale Gorizia, 6 dove si è tenuta una breve commemorazione davanti alla targa dedicata ai coniugi Rampi che hanno salvato cinque ebrei fiumani nascondendoli nella loro abitazione a Mantova. Sono intervenuti il presidente del consiglio comunale Massimo Allegretti, lo scrittore Frediano Sessi che ha scritto il libro “Sotto falso nome” dedicato alla loro storia, e il figlio Paolo Rampi.


Il programma è proseguito nella Sinagoga di via Govi. Il presidente della Comunità Ebraica Aldo Norsa, di fronte alle autorità e ad un pubblico numeroso, ha espresso preoccupazione per il ritorno in Europa di fenomeni di antisemitismo ed ha letto i nomi dei cittadini ebrei mantovani deportati nei campi di sterminio. Il 5 aprile 1944 al binario 1 della stazione di Mantova sono partiti 104 ebrei rastrellati in città e in provincia. Sono sopravvissuti solo in cinque.


L’ultima tappa è stata alla stazione ferroviaria, al binario 1. Qui è stato ricordato il Porrajmos, ovvero la persecuzione su base razziale subita dai Sinti e dai Rom durante il fascismo e il nazismo. L’evento è stato introdotto dal presidente della associazione Sucar Drom Carlo Berini, mentre Melody Fumagalli ha ricordato lo sterminio dei Sinti e dei Rom avvenuto in Europa. Ha parlato anche il sindaco Palazzi che ha sottolineato il persistere di discriminazioni e razzismi nelle società odierne, fenomeni che vanno contrastati a livello culturale. Durante la manifestazione il reverendo Manuel Gabrieli ha letto le preghiere e sono state cantate le canzoni della tradizione zigana.