Il 19 aprile studenti mantovani in piazza contro i disagi scolastici

MANTOVA – Il 19 aprile in piazzale Gramsci gli studenti mantovani scendono in piazza per manifestare  contro i disagi  del trasporto pubblico, ma non solo, al centro della manifestazione anche la garanzia dei viaggi di istruzione, la situazione delle strutture scolastiche e la mancanza di spazi per i giovani.

“Abbiamo fatto una lista di disagi che toccano le varie scuole, e quindi visto l’importanza degli argomenti abbiamo deciso di scendere in piazza – spiega Pietro Casari rappresentante di istituto – partiamo ovviamente dal trasporto pubblico che ci ha dato il via per attivarci e farci diventare una comunità molto unita, siamo una 40ina di tutta la provincia di Mantova”

“Dopo l’incontro del tavolo sul trasporto pubblico convocato in Provincia a fine marzo  – spiega Casari – siamo usciti soddisfatti, ma rimane la necessità di nuovi fondi dalla Regione, abbiamo dei dati, l’Italia per esempio, investe in trasporto pubblico quanto l’Austria che è un terzo del territorio italiano, la Lombardia che è 14° per investimento pro capite sul trasporto pubblico vede Milano in testa, ma altre città dimenticate. Questo ci fa pensare che dipenda tutto da una volontà politica”.
Ci sono poi altri disagi che toccano le varie scuole in maniera diversa, come il problema della mancanza degli spazi “Mancano gli spazi dove fare assemblee e avere un confronto tra i giovani anche alla sera – spiega Casari – ma ci sono problemi edilizi, con strutture fatiscenti, bagni perennemente rotti, i problemi vengono segnalati, ma non risolti alla radice”.
Coinvolte nel movimento le scuole di tutti i tipi di tutta la provincia, sia che siano istituti tecnici che licei “Questa rete coinvolte tutta la provincia – spiega Casari – anche perchè c’è un forte dialogo con la Consulta provinciale che ci sta dando una mano e abbiamo costruito una bella comunità, e siamo molto contenti perchè ci sono scuole, esempio il Belfiore, che non sono toccate direttamente da tutti i disagi, ma ci supportano e supportano le nostre iniziative e questo è un segnale di una comunità studentesca unita che vuole riattivarsi e farsi sentire”.

In foto Lorenzo Schena (Belfiore). Pietro Casari (Fermi) Enrico Mantovani (Fermi), Giacomo Paccanini (Virgilio), Andrea Zanin (Isabella d’Este), Alberto Gostoli (Virgilio)

Il 19 si rivendicherà anche il diritto ai viaggi di istruzione, “non vogliamo che pensino che le consideriamo solo gite – spiegano – in molte scuole non si fanno più, oppure con preventivi così elevati che alcuni alunni hanno dovuto rinunciare, ci si mette poi la troppa burocrazia e la carenza di personale, professori non più disponibili ad accompagnare, ma i viaggi di istruzione sono importanti sia sul piano didattico sia sul piano di costruzione dei valori comunitari all’interno della classe”.
Mancano poi le strutture utili a svolgere assemblee d’istituto e a garantire spazi di confronto giovanili. Le uniche possibilità oggi presenti sono i tre teatri cittadini e il la PalaUnical Arena, che però richiedono spese troppo alte da poter essere affrontate dalle singole scuole o dai fondi studenteschi. Da qui la richiesta di spazi di confronto
gratuiti per garantire lo sviluppo comunitario dei giovani e per renderli preparati ad essere i cittadini del domani.
Le strutture fatiscenti, distaccamenti delle classi, scuole senza una palestra personale che per le ore di scienze motorie e sportive si devono recare presso altri istituti, e la mancanza di ascolto dei dirigenti scolastici che non si confrontano con gli alunni: sono gli altri argomenti caldi della manifestazione. Ma perchè scendere in piazza proprio adesso?
“Perchè in questi mesi la comunità studentesca mantovana è riuscita ad unirsi come mai prima era successo – spiegano – Esiste un organo, che è l’organo promotore della manifestazione, il Coordinamento Studentesco, che si compone della maggior parte dei rappresentanti di istituto e della Consulta Provinciale Studentesca, che in pochi mesi è riuscito a far convergere gli istituti della provincia in modo coeso e propositivo, che fa del dialogo e del confronto la sua più grande capacità. Un obiettivo che sembrava improbabile fino a poco tempo fa e che è emblematico in una fase storica in cui lo scontro e la divisione sembrano, purtroppo, essere il presupposto fondamentale per qualsiasi lotta politica. Ci sembra un momento favorevole, di profondo senso di appartenenza e di corretto dialogo,
sia tra gli organi di rappresentanza studenteschi sia tra noi e le istituzioni pubbliche che
vogliamo che sempre più ascoltino la nostra visione comune”.

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