In un mese 64 treni soppressi sulla Mn-Mi: il centro sinistra chiede un Consiglio Provinciale con Trenord e Terzi

MANTOVA – Nel solo mese di gennaio appena conclusosi sono stati ben 64 i treni soppressi sulla linea Mantova-Cremona-Milano: si è trattato di soppressioni di treni utilizzati dagli studenti sulla tratta Mantova-Cremona sostituiti da bus con i relativi problemi di capienza.
Ma i problemi e i disagi non si contano più, alle cancellazioni dei treni che spesso avvengono senza preavviso, con gli immaginabili danni per i pendolari, si sommano infatti i pesanti ritardi, per non parlare delle attese estenuanti e sempre più lunghe ai passaggi a livello, a dispetto delle più sofisticate tecnologie e dell’adozione di procedure informatiche, con gravi danni della mobilità di persone e merci, ma anche con il pericoloso blocco continuato dei trasferimenti urgenti sanitari a mezzo delle ambulanze.
Sono solo alcuni dei passaggi chiave dell’ordine del giorno presentato dai Consiglieri provinciali di minoranza con cui chiedono un Consiglio provinciale, da svolgersi alla presenza anche dei sindaci dei territori interessati e dei rappresentanti dei pendolari, a cui partecipino i responsabili di Trenord e l’assessore regionale alle infrastrutture di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi. “Questi devono farsi carico della necessità urgente ed indilazionabile di rispettare rigorosamente le regolarità delle corse, gli orari e la qualità del servizio pubblico ferroviario unitamente all’ammodernamento dei treni e dell’intero materiale dei vari convogli”.
Tra i banchi della minoranza a Palazzo di Bagno siede anche il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio ormai letteralmente esasperato per la situazione che dichiara essere da tempo arrivata a “livelli insostenibili”. Rimarca il dirigente della Segreteria Regionale dell’Utp Lombardia Andrea Bertolini, invitato a partecipare al Consiglio Provinciale, che dichiara: “noi insistiamo nel dire che Trenord è inadeguata a gestire il trasporto ferroviario in Lombardia. Affidare a Trenord il servizio senza fare una gara è stato un grave errore e un grosso sgarro nei confronti dei pendolari. Per questo pensiamo che l’assessore regionale Terzi abbia il dovere morale di rassegnare le dimissioni”.