GAZOLDO DEGLI IPPOLITI – A Gazoldo degli Ippoliti, la seconda domenica di luglio non passa mai inosservata. Era un tempo fiera di merci e bestiame, come ricorda con passione lo storico locale e cuore pulsante dell’Associazione Postumia Nanni Rossi, oggi è semplicemente una Fiera, ma conserva intatto il fascino delle tradizioni che affondano le radici nel lontano passato.
“La prima edizione di questa fiera risale al 27 marzo 1883, quando il Consiglio comunale accettò la richiesta di 40 fra esercenti e possidenti locali. Una decisione che segnò l’inizio di una lunga consuetudine popolare. «Si conoscono anche i nominativi e la professione di 32 dei 40 richiedenti», spiega Rossi, «tra cui caffettieri, osti, pizzicagnoli, negozianti, un ramaio e persino due pastori». Un vivace spaccato dell’economia di fine Ottocento.
La storia si intreccia con un episodio curioso: la fiera nasce anche come risposta “astuta” alla decisione del Comune di Mantova di sottrarre a Gazoldo la data della terza domenica di settembre, trasferendola altrove. «Ma i nostri avi, un po’ furbetti, la mantennero in vita quatti quatti!», racconta Rossi con ironia.
Oggi la Fiera è cultura, memoria e arte, grazie proprio anche all’impegno dell’Associazione Postumia, che per l’occasione propone un ricco programma culturale prima della pausa estiva.
Tra gli eventi clou, la mostra antologica di quadri di Roberto Longo, “L’altra metà del cielo – storie di donne: dalla Bibbia, dal Corano, da altri siti”, curata da Aldo Cigognetti e Gianni Vaccari. L’artista, nato a Roverbella nel 1937, è noto per il suo impegno nel sociale, nella scuola e nella politica, ma anche per la sua intensa attività artistica, in particolare nella pittura e scultura. La mostra esplora, attraverso immagini forti e simboliche, il ruolo della donna nelle grandi narrazioni religiose e culturali.
Il programma proseguirà con l’esibizione della pianista Samanta Chieffallo, che offrirà al pubblico alcune delle più emozionanti pagine degli intermezzi operistici.E per non dimenticare la tradizione gastronomica, sarà il celebre “ciambellone” di Rino Martinazzo a riportare in tavola i sapori delle feste d’altri tempi, evocando quella dolcezza tipica delle fiere estive.