Luigi Costa: l’artista mantovano che nel ‘900 ha trasformato il vetro in arte

MANTOVA – Era mantovano uno dei maestri vetrai più significativi del XX secolo. Luigi Costa ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano con le sue straordinarie vetrate artistiche, che oggi adornano palazzi e negozi in tutta Italia. Nato nel 1887 a Mantova, Costa si è affermato come una delle figure di punta dell’arte del vetro, portando la sua arte oltre i confini regionali.
La sua carriera prese avvio nel 1910 ad Alessandria, dove aprì la sua bottega, ma fu grazie alla Lombardia e in particolare a Milano che Costa completò la sua formazione artistica, ottenendo i riconoscimenti che segnarono il culmine della sua carriera. Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte di Mantova, si iscrisse all’Accademia di Brera per perfezionarsi nella decorazione del vetro, entrando in contatto con un vivace ambiente culturale che arricchì il suo stile, improntato sull’Art Déco dell’epoca. In questi anni di studio affinò la sua tecnica e il suo gusto, che gli permisero di competere con i migliori artigiani e artisti del suo tempo.
Le prime sperimentazioni artistiche di Costa risalgono proprio alla sua città natale, dove realizzò vetrate per la casa paterna e successivamente per ville e negozi cittadini. Il suo talento, però, presto lo portò oltre i confini mantovani. Dopo essersi trasferito ad Alessandria, aprì la sua bottega in via Vochieri, e il suo nome cominciò a farsi conoscere anche fuori dal Piemonte. Le sue opere, caratterizzate da un raffinato stile Art Déco, furono richieste per realizzazioni in chiese e palazzi, in particolare in Liguria, dove realizzò vetrate per la cappella di Villa Durazzo Cataldi in Valpolcevera.

Costa lavorò anche per numerosi committenti privati in località come l’Oltrepò Pavese, Salice Terme, Voghera, Padova, Mortara e Milano, dove lasciò tracce indelebili del suo raffinato gusto e della sua modernità in negozi, abitazioni e locali pubblici. Nel 1923, la sua arte fu premiata con la Medaglia d’Oro all’Esposizione Tricolore, un riconoscimento che si inserisce in un lungo elenco di premi e onorificenze ricevuti in Italia e all’estero tra il 1922 e il 1929.

La sua carriera artistica fu anche legata a figure di grande rilievo del Novecento, come il generale Badoglio e Papa Pio XI, con il quale collaborò alla realizzazione di un’opera destinata alla biblioteca personale del Pontefice. Nel 1925, Papa Pio XI riconobbe il valore del suo lavoro conferendogli la Croce Pro Ecclesiastica Pontificia. Sei anni più tardi, nel 1931, Costa ricevette la Croce e il titolo di Cavaliere di San Silvestro Papa, un’onorificenza che Papa Pio XII elevò a Commenda nel 1954, premiando ulteriormente il suo talento e il suo impegno artistico.

Nel corso della sua carriera, Luigi Costa realizzò opere in circa cento chiese, lasciando un segno indelebile nel panorama religioso e artistico italiano. Morì ad Alessandria nel 1957, ma il suo patrimonio artistico continua a essere custodito dalla Lombardia, che conserva numerosi esempi del suo lavoro. La memoria di Costa è oggi tenuta viva dalla sua famiglia, che ha creato due siti web dedicati alla sua arte, permettendo così che il suo straordinario contributo all’arte del vetro venga riscoperto e valorizzato come un esempio di maestria artigianale lombarda, capace di unire tecnica, bellezza e raffinatezza.

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