MANTOVA – L’acqua come bene da difendere e tutelare, ma anche come fonte di lavoro, come risorsa per l’alimentazione e le culture del territorio, come caratteristica del paesaggio.
Un tema tanto prezioso quanto spesso dato per scontato, ma che, invece, è fondamentale per la vita, il lavoro, la cultura e il paesaggio del territorio. A discuterne durante l’incontro “L’acqua, paesaggio e cibo dell’acqua”, svoltosi nell’ambito della Fiera del Riso Vialone Nano Mantovano presso il Boma di Mantova sono stati Alberto Grandi, docente universitario e scrittore, Andrea Murari, assessore all’Ambiente del Comune di Mantova, e Carlo Peraboni, docente di Urbanistica del Politecnico di Milano.
“Abbiamo voluto creare questo spazio dedicato a Maurizio Castelli, che tanto si è battuto per le tradizioni e i prodotti del territorio” – hanno spiegato gli organizzatori – “perché vorremmo non solo un appuntamento gastronomico, ma anche un momento di incontro e riflessione.”
Durante l’incontro, si è discusso dell’acqua non solo come bene da tutelare, ma anche come fonte di lavoro, risorsa per l’alimentazione e elemento distintivo del paesaggio mantovano. Andrea Murari ha spiegato come Mantova abbia costruito parte della sua storia attorno
alla coesistenza tra terra e acqua, una caratteristica che definisce l’identità storica della città. “Nel passato ci siamo dovuti difendere dall’acqua, che ha causato numerose alluvioni – ha sottolineato Murari – “oggi, però, il grande tema è difendere l’acqua dai cambiamenti climatici e ristabilire un rapporto reciproco tra la città e acqua. Non deve essere solo un rapporto strumentale, ma anche di tutela e reciproco beneficio.”
Il tema della difesa della biodiversità e la qualità della vita sono strettamente legati all’acqua: “È impensabile oggi immaginare una città senza acqua,” ha continuato l’assessore, parlando della necessità di recuperare le sponde dei laghi e garantirne la balneabilità, insieme alla tutela della biodiversità.
Alberto Grandi ha ricordato come acqua, riso, risaie e pesce siano strettamente legati e rappresentino tratti distintivi del territorio, ma anche del lavoro dell’uomo. “Oggi possiamo vedere i frutti di questo lavoro – ha affermato Grandi – “come la regolamentazione delle
acque, un esempio di come l’uomo abbia lavorato per raggiungere l’equilibrio attuale.” In merito alle tradizioni culinarie, Grandi ha poi accennato al suo libro “L’invenzione del cuoco”, dove analizza come la televisione abbia trasformato e influenzato il nostro gusto e la cucina contemporanea. “Le tradizioni” – ha affermato – “come diceva Oscar Wilde, sono semplicemente innovazioni che hanno avuto successo, per cui nulla è veramente tradizionale.” Grandi ha anche riflettuto sulla continua evoluzione delle tradizioni italiane, che sono legate a campanilismi locali e che, nel tempo, potrebbero essere destinate a trasformarsi o a scomparire. “Il nostro folklore e la nostra identità sono in continua evoluzione, ma temo che qualcosa di importante si stia perdendo.”
Ad intervenire sul tema del paesaggio è stato anche Carlo Peraboni che ha sottolineato il rischio che i cambiamenti climatici possano alterare non solo l’ambiente, ma anche le colture tradizionali. “Il tema che abbiamo di fronte è quello del cambiamento climatico” – ha
detto Peraboni – “abbiamo questo paesaggio e queste colture perché l’acqua ha trovato un equilibrio estremamente efficace. Cambiare le colture significa cambiare anche il paesaggio in cui viviamo.” Il docente ha poi evidenziato il rischio che l’agricoltura subisca impatti negativi a causa dei cambiamenti climatici, costringendo gli agricoltori a modificare le coltivazioni che da sempre caratterizzano il territorio.
In risposta a questa problematica, Peraboni ha parlato di due possibili soluzioni: “La prima è la “mitigazione”, ovvero cercare di evitare che i cambiamenti climatici influenzino le colture. La seconda è l’”adattamento”, che prevede modifiche alle pratiche agricole per far fronte ai cambiamenti in atto. Questi due approcci rappresentano la strada da percorrere per cercare di limitare l’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro territorio” – ha concluso.
L’incontro ha così evidenziato l’importanza di considerare l’acqua non solo come risorsa naturale, ma anche come una risorsa da difendere e valorizzare nel contesto di un cambiamento ambientale che richiede attenzione e azioni concrete.













