Per il Pil lombardo +4% nel 2022. Capelli, Confartigianato Mantova: “Una nuova normalità per le imprese”

MANTOVA – Nel 2022 il PIL lombardo segna un +4%. Per il 2023 si prevede un passo di crescita del PIL più contenuto (+0,8%), con valori che restano comunque sopra il livello pre-pandemia (+4,4%).

“Il ribalzo post pandemia è finito, le nostre imprese lavorano ormai in una nuova normalità che contempla prezzi delle materie prime assai più alti e commodities energetiche che hanno subito rincari importanti. La capacità di rapido adattamento delle MPI si conferma ancora una volta la carta vincente, con aziende che continuano ad avere bisogno di lavoratori per rispondere alle esigenze del mercato, creando così opportunità professionali e di crescita a chi vive sul territorio”, afferma il presidente di Confartigianato Mantova, Lorenzo Capelli. 

All’orizzonte si delinea, però una stretta del credito che ci preoccupa perché le piccole realtà produttive già sostengono costi più elevati; è un tema che interessa trasversalmente tutti i settori e che non esime le Costruzioni, che hanno fatto da traino alla  ripresa, e che vedono davanti a sé la sfida degli obiettivi europei sugli edifici green.
Il raffreddamento della crescita è conseguenza del perpetuarsi del clima di incertezza che
scaturisce da diversi fattori di criticità. Uno tra tutti l’inflazione che a dicembre 2022 in
Lombardia segna un incremento a doppia cifra del +11%.
Alla crescita dei prezzi sta contribuendo una dinamica mai vista dei prezzi dell’energia: i
prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili sono più che raddoppiati e in
Lombardia registrando un incremento del +133%. A livello provinciale, per Mantova si è
osservato un aumento del 132,8%. Per il caro bollette si stima, nel 2022 rispetto all’anno
precedente, una maggiore spesa per le MPI lombarde di 4.816 milioni di euro di cui 195 mln a Mantova.

Altra criticità riguarda l’inasprimento delle condizioni di politica monetaria per contenere l’inflazione, condizione che determina un rialzo del costo del credito con ricadute negative sulla finanza delle imprese. Le ricadute sulle imprese della stretta monetaria sono pesanti. Nell’ipotesi di completa traslazione sui tassi alle imprese dell’aumento di 300 punti base dei tassi ufficiali BCE rilevato tra luglio 2022 e febbraio 2023 si avrebbe un impatto sul costo del credito per le MPI lombarde di 726 mln di euro.

A fronte delle tensioni appena descritte sulla finanza d’impresa lo Stato è chiamato a fare la
sua parte sostenendo le imprese in questa delicata fase anche favorendo pagamenti
puntuali. I comuni della nostra regione impiegano in media 24 giorni per effettuare un
pagamento, tale risultato posiziona la Lombardia tra le regioni italiane più diligenti.
Al contrario delle dinamiche viste fino ad ora la domanda di lavoro tiene e nel primo trimestre
dell’anno resta tonica: le entrate previste dalle imprese lombarde con dipendenti per il
periodo gennaio-marzo 2023 sono il 13,9% in più rispetto ad un anno fa. Il 52,2% delle
entrate sono previste da MPI. Tale evidenza è da leggere in positivo vista la maggior
propensione delle imprese di piccole dimensioni verso contratti stabili. La domanda di lavoro
risulta più vivace rispetto al I trimestre dello scorso anno a Mantova con una crescita del
13,3%.
Al contempo resta elevata la quota di entrate difficili da reperire che a gennaio di quest’anno
si attesta al 44,1%, in salita di 6,2 punti rispetto a un anno prima, a Mantova si è registrato
un incremento del 11,2%. Tale problematica è più sentita dalle imprese artigiane rispetto a
quella rilevata per le imprese non artigiane e di 8,9 punti sopra rispetto alla quota di un
anno prima.
Dall’analisi della demografia delle imprese si osserva come, a distanza di due anni, lo shock
impresso dalla pandemia sulla natalità e mortalità delle imprese si sia riassorbito. Dopo il
brusco stop del 2020 e il rimbalzo del 2021, con il 2022 il bilancio tra aperture e chiusure
torna su valori medi degli ultimi quindici anni, attestandosi a 11mila attività in più tra gennaio e dicembre. A questo saldo corrisponde una crescita dell’1,20% più contenuta rispetto al +1,50% del 2021. Per l’artigianato lombardo il tasso di crescita 2022 si attesta al +0,83%.
Alle ottime performance di crescita del 2022 ha contribuito in misura maggiore il settore
delle Costruzioni, che nel nostro territorio ha visto il valore aggiunto crescere del +20,7%,
rispetto al pre-pandemia. La spinta verso l’alto è conseguenza che scaturisce anche dalla
messa in campo di bonus: in Lombardia il Superbonus 110% ha attivato il 48% del valore
aggiunto del settore. Rispetto al percorso previsto per il prossimo decennio dalla direttiva
europea sugli edifici green è possibile stabilire il punto di partenza, per il nostro territorio,
tenendo conto dei seguenti numeri: 83,3% edifici residenziali costruiti oltre 30 anni fa (prima del 1990), 12,8% di edifici residenziali in stato di conservazione mediocre-pessimo e 70,6% di edifici residenziali nelle classi energetiche meno efficienti (F-G).
La stretta monetaria potrà comportare ricadute pesanti sul settore traino della crescita, già
in forte difficoltà a causa dei crediti incagliati nei cassetti fiscali. Tale preoccupazione risulta
elevata poiché da sempre sono le imprese di questo comparto a sostenere i costi più elevati
del credito: gli ultimi dati riferiti a giugno 2022 difatti mostrano un tasso di interesse pagato dalle imprese delle costruzioni, del 3,91%, superiore di 125 p.b. rispetto al tasso del 2,66% pagato dal totale imprese.

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