MANTOVA – Non sarà come quando, in un tempo ormai lontano, il 18 marzo per la Festa di Sant’Anselmo i madonnari riempivano il listone di Piazza Sordello insieme ad altri artisti e ai venditori di ogni ben di Dio. Ma è un primo tentativo per far si che la piazza gonzaghesca possa tornare agli antichi fasti in occasione della ricorrenza del patrono di Mantova.
E così venerdì prossimo, dalla mattina alle 9 fino al pomeriggio, nella parte della piazza verso il Duomo, tre madonnari saranno impegnati a dipingere le loro opere.
Si tratta di tre artisti di fama: Mariangela Cappa, Daniele Ferrari e Anna Salvaterra e in questo caso i soggetti dei loro dipinti saranno proprio Sant’Anselmo e Matilde di Canossa di cui il patrono di Mantova fu il fedele e saggio consigliere.
Fu proprio la grancontessa che quando Anselmo morì a Mantova il 18 marzo 1086, a furor di popolo, ordinò che venisse sepolto sotto l’altare maggiore della cattedrale.
“Speriamo che questa iniziativa possa essere propedeutica per far si che a Mantova si possa trovare uno spazio stabile dove i madonnari possano dipindere così come accadeva un tempo” dichiara il presidente del Centro Italiano Madonnari (Cim) Carlo Beduschi.
Dato che in piazza Sordello ci sono i ciotoli, i tre artisti del gessetto realizzeranno le loro opere su altrettanti pannelli.
Poi nel tardo pomeriggio, al termine del tradizionale Discorso alla Città del vescovo Marco Busca che si terrà alle ore 17 nell’aula magna del Seminario e prima dell’inizio della messa pontificale delle ore 18, il vescovo si recherà a salutare i madonnari e qui verrà fatto a lui dono di una delle tre opere. Le altre due saranno donate al sindaco di Mantova Mattia Palazzi e all’imprenditore Alberto Costa di Castellucchio che si è adoperato per sostenere l’iniziativa.
L’APERTURA DELL’URNA E LE CELEBRAZIONI PER SANT’ANSELMO
La messa pontificale in occasione delle ricorrenza di Sant’Anselmo quest’anno sarà presiduta dall‘arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti insieme al vescovo Marco Busca e ai sacerdoti della città.
Anselmo ricordiamo fu infatti eletto vescovo di Lucca nel 1073, all’epoca della lotta per le investiture. Inizialmente rifiutò la nomina per non ricevere dall’imperatore Enrico IV le regalie connesse al suo ufficio, ma accettò l’elezione il 29 settembre 1074: per il suo forte sostegno al movimento riformatore della Chiesa nel 1081 venne esiliato dall’imperatore e si ritirò come monaco nell’ abbazia di San Benedetto in Polirone sotto la protezione appunto di Matilde di Canossa.
In seguito fu reintegrato nel suo ufficio da papa Gregorio VII.
L’urna di Sant’Anselmo in Duomo sarà aperta giovedì 17 marzo alle ore 16, alle 18 sarà celebrata la messa. Verrà richiusa dopo la messa delle 7,30 di sabato 19 marzo.