Piena del Po, a Viadana si sgomberano le golene. A S. Benedetto l’acqua invade il cantiere. Super lavoro per il Consorzio Terre dei Gonzaga

Piena del Po, a Viadana si sgomberano le golene
Il cantiere del nuovo ponte di San Benedetto Po quasi raggiunto dalle acque

SAN BENEDETTO PO – La foto parla da sola. Il cantiere di prefabbricazione per la realizzazione del nuovo ponte di San Benedetto Po sta per essere raggiunto dall’acqua e a breve andrà sotto. Le prossime infatti, anche nel mantovano, saranno ore da ‘bollino rosso’ per il passaggio della piena del Po prevista per martedì mattina. L’ora esatta si potrà definire con precisione solo domani.
E quanto sta accadendo porta, con l’esperienza diretta, a sperimentare quanto la Provincia ha sostenuto dicendo no lo scorso 28 ottobre alla realizzazione del by-pass, ovvero la strada provvisoria in affiancamento al tratto golenale del ponte proposta dalla Toto.
Proprio gli elementi di criticità collegati all’andamento del Po e alle relative ondate di piena sono stati alla base del parere contrario alla costruzione della strada dato da Palazzo di Bagno, sulla base di quanto verificato dalla commissione tecnico-scientifica, composta da tre docenti universitari che sono tra i maggiori esperti in Italia di ponti e sicurezza idraulica. “Non ci sarebbero state le condizioni minime di sicurezza” era stata la risposta e l’attuale piena del Po effettivamente lo sta dimostrando.
Il grande fiume si innalza velocemente tanto che a Viadana, il sindaco facente funzioni Alessandro Cavallari ha convocato di una riunione operativa con Polizia Locale, Protezione Civile e Guardia venatoria, in seguito all’avviso di criticità emesso ieri da Regione Lombardia e dalle previsioni del tempo per le prossime ore.
“Abbiamo ritenuto necessario – ha detto Cavallari – attivare la fase di preallarme e l’emissione di un’ ordinanza di chiusura delle golene, con divieto di accesso a mezzi e persone. L’ordinanza, che partirà dal pomeriggio di lunedì dovrà prevedere anche il divieto di attività venatoria nelle golene sia aperte che chiuse e il divieto di accesso ai natanti nella golene allagate (zona B del piano di assetto idrogeologico)”.
“Si invita l’associazione locale di Protezione Civile – continua il sindaco – ad avvisare i volontari in vista di una possibile mobilitazione per attività di monitoraggio da lunedì sera 25 novembre 2019. L’ufficio tecnico dovrà predisporre l’ordinanza e predisporre la segnaletica da lunedì mattina per la successiva posa sulle vie principali di accesso alle golene. La polizia locale dovrà avvisare i residenti nelle golene della necessità di abbandonare le abitazioni prima dell’arrivo della piena”.
E sono ore di super lavoro per il personale del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po. La presidente Ada Giorgi spiega che tutto il territorio è presidiato con sorvegliati speciali la Botte Villoresi e la controchiavica di Moglia di Sermide.
“Botte Villoresi è un punto molto delicato – spiega Giorgi – perchè passa il Secchia che risente del rigurgito del Po. Qui abbiamo cinque uomini di presidio e siamo costantemente in contatto con Aipo per capire l’evolversi della situazione. A Moglia di Sermide si è iniziato a pompare a pieno regime addirittura già dalle 3 del mattino di domenica 17 novembre (per adescare le macchine storiche il lavoro è iniziato però già diverse ore prima). Qui fino alle 18 di oggi sono stati al lavoro venti uomini che riprenderanno domani all’alba. Continuiamo a pompare – continua la presidente – ma dobbiamo lasciare anche un po’ d’acqua nella botte perchè abbiamo la necessità di avere la forza di contrastare dalla nostra parte il muro d’acqua della piena. E’ un’operazione difficile da realizzare ma necessaria per garantire un equilibrio fondamentale in queste situazioni”
Assolutamente più tranquilla al momento la situazione nel comprensorio del Consorzio di bonifica Territori del Mincio con la presidente Elide Stancari che dichiara: “i canali sono pieni ma non destano problemi”.

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