MILANO – È ufficialmente partito oggi, in commissione sanità del consiglio regionale, l’iter di discussione della proposta di legge di iniziativa popolare di riforma dell’organizzazione della sanità lombarda su cui il Partito Democratico, nel corso del 2024, ha raccolto oltre 100mila firme. Da Statuto regionale, il Consiglio ha tempo sei mesi, fino al 20 ottobre, per portarla in Aula per l’approvazione o per essere respinta.
Già a partire da domani, il Pd lombardo è impegnato in presidi davanti agli ospedali e alle Ats per sensibilizzare i cittadini e chiedere il loro sostegno per l’approvazione della proposta di legge, che dovrà affrontare la prevedibile opposizione della maggioranza consiliare di destra e di centro.
Sabato 22 marzo alle ore 10, il presidio sarà allestito presso l’ospedale di Asola.
Il progetto di legge mira a modificare la normativa attuale nei principi, per superare la “equivalenza” tra sanità pubblica e sanità privata profit, sancita dall’ultima riforma firmata da Fontana e Moratti.
Alla Regione deve essere ridata la potestà di governare l’offerta sanitaria, cioè di chiedere anche agli operatori privati di fornire le prestazioni che corrispondano ai bisogni di salute dei cittadini, non al criterio economico del maggior profitto.
I PRINCIPI DELLA NUOVA LEGGE
La nuova legge mira a introdurre o rinforzare quattro principi: universalità del servizio; centralità della prevenzione; priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori dei servizi.
Accorciare i tempi di attesa per tutti (e non solo per chi si può pagare visite ed esami), prevenire la malattia, curare i cronici vicino a casa, non lasciare sole le persone con disabilità, anziane, minori: questa è di fatto la traduzione dei quattro principi.
In commissione erano presenti i primi firmatari e propositori del progetto di legge Claudio Minoia, Samantha Lentini e Paolo Moroni, che ne hanno illustrato contenuto e finalità.
“La sanità lombarda sta perdendo colpi e sta diventando sempre più ingiusta perché dice una cosa: se volete farvi curare, pagate – spiega il consigliere regionale Pd Marco Carra – Tutto ciò è inaccettabile, per questo bisogna cambiare le politiche, riorganizzare il servizio, valorizzare molto di più gli infermieri, i medici, i professionisti, a lavorare e operare bene. Noi crediamo che la nostra legge di iniziativa popolare sia una scintilla per innescare un grande cambiamento. Abbiamo lottato per portarla in Consiglio regionale e vogliamo insistere con questa determinazione. Sabato saremo in presidio ad Asola, tappa di un tour di iniziative davanti ad ospedali, aziende sanitarie e sociosanitarie che per settimane ci vedranno a contatto con cittadini e lavoratori della sanità, e per far sì che dalle nostre comunità giunga molto forte in Regione il grido di dolore di chi vuole cambiare le cose. Con questo progetto di legge si riparte dalla revisione dei principi fondamentali: universalità del servizio, prevenzione, centralità del territorio hanno bisogno di una nuova articolazione. Centrale anche una nuova articolazione del rapporto fra pubblico e privato: deve essere eliminata l’equivalenza, perché la regia del sistema deve essere pubblica e il privato deve essere sussidiario e contribuire agli obiettivi pubblici di salute.”