MANTOVA – Buon compleanno monsignore! E sono 99 gli anni che oggi monsignor Sergio Denti ha festeggiato alla Rsa Luigi Bianchi attorniato dall’affetto di tanti amici, nonchè dallo staff di Aspef guidato dal presidente Filippo Genovesi e dal direttore generale Lorenza Malacarne. E al suo fianco, anche in questo giorno speciale, c’era Paola Scarpelli, l’Oss che lo assiste quotidianamente con dedizione, affetto e instancabile premura.
Monsignor Denti, affabile e cordialissimo come sempre, ha accolto con il sorriso tutti i presenti, intrattenendoli con aneddoti vivaci e sorprendendo ancora una volta per la sua memoria straordinaria. Tra i ricordi di vita condivisi con gli amici che sono venuti a omaggiarlo, non è mancata una brillante digressione sui Pontefici che ha ‘visto’ nel corso della sua lunga vita: da Pio XI a Francesco, tutti elencati da Denti con disinvoltura, citandone perfettamente la città o il Paese d’origine.
Per raccontare la storia di Sergio Denti bisogna fare un salto indietro di 99 anni, ad Asola, dove nasce il 25 aprile 1926. Dopo gli studi e l’ingresso in Seminario, la sua formazione viene messa alla prova dalla guerra. Nel giugno del 1944, con l’Italia settentrionale occupata dai tedeschi, la Repubblica Sociale chiama alle armi i giovani nati nel primo semestre del 1926.

Sergio rifiuta l’arruolamento — solo cinque seminaristi accettano — e trascorre mesi nascosto grazie al coraggio di alcune famiglie che lo accolgono. La Liberazione, avvenuta proprio nel giorno del suo 19° compleanno, segna una svolta. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1951 dal vescovo Menna, viene assegnato alla parrocchia di Revere. Erano i primi anni ’50, l’Italia era impegnata a risollevarsi dalle macerie della guerra e anche nel piccolo paese dell’Oltrepò la ricostruzione è in atto. Accanto ai muratori, don Sergio apprende anche l’arte della calce — un dettaglio che, a sorpresa, segnerà il suo destino.
Nel 1955, il cardinale Ernesto Ruffini, originario di San Benedetto Po e allora arcivescovo di Palermo, chiede infatti al vescovo di Mantova Antonio Poma un sacerdote esperto in edilizia per contribuire alla ricostruzione della città siciliana. Poma non ha dubbi: “Ho proprio la persona giusta”.

Così il giovane don Sergio diventa il braccio destro del cardinale Ruffini. Rimane a Palermo per tredici anni, dove ricopre importanti incarichi legati all’edilizia religiosa, contribuendo alla costruzione di chiese e opere assistenziali e vivendo in prima linea gli anni del Concilio Vaticano II, con frequenti trasferte a Roma. Dopo la morte del cardinale, nel 1968, Denti rientra a Mantova. Il vescovo Carlo Ferrari lo incarica della direzione dell’edilizia di culto, affidandogli la costruzione delle nuove chiese della diocesi. Gli affida inoltre il ruolo di segretario dell’Ufficio amministrativo e del Consiglio diocesano per gli affari economici. Col tempo, Denti diventa canonico del Capitolo Cattedrale, cappellano di Sua Santità, direttore diocesano dell’Apostolato della preghiera e consigliere della Società di mutuo soccorso tra il clero mantovano. È anche aiuto cappellano dell’ospedale Carlo Poma e, dal 1972, cappellano della Casa di Riposo Isabella d’Este e successivamente della Rsa Luigi Bianchi,

dove da qualche anno risiede.
Una vita piena dunque, vissuta sempre al servizio degli altri, con particolare attenzione per chi soffre o si trova in difficoltà. Non stupisce quindi l’affetto profondo che tanti mantovani provano per lui, ricordandolo ancora mentre sfrecciava per le vie della città sulla sua bicicletta da cui si è separato, a fatica, solo negli ultimi anni. E allora, buon compleanno monsignore: esempio luminoso di fede, intelligenza e umanità. E un abbraccio affettuoso da una comunità che non dimentica e che, semplicemente, le vuole bene.