Vecchioni incanta il pubblico all’Esedra di Palazzo Te: “Emozione grandissima essere qui”

Il pubblico al concerto di Vecchioni all'Esedra di Palazzo Te. Foto di Francesco Consolini per Shining Production 

MANTOVA – “E’ una magia per me essere qui a Palazzo Te, mi sento un “nanerottolo” rispetto a tutta questa grandezza, qui mi viene in mente Virgilio: era perfetto anche nel dramma spaventoso di questo amore impossibile, un poeta meraviglioso che è andato agli inferi e ha preso in giro i demoni. È un simbolo che l’amore anche dopo la morte parla. Essere qui è una delle cose più belle che mi sono capitate quest’anno”.
Inizia lo spettacolo “Tra il silenzio e il tuono tour” di Roberto Vecchioni che si è tenuto ieri sera all’Esedra di Palazzo Te. Pieno il giardino di palazzo, ad ascoltarlo intere famiglie, genitori con i figli, coppie.
Uno spettacolo diviso in due parti la prima dedicata all’’ultimo disco “L’infinito” e ai personaggi che hanno battuto il destino, hanno combattuto il male, hanno amato la vita, gli altri e se stessi. La seconda parte, invece, è una specie di ritorno, uno sguardo sul passato con le canzoni di prima, che mostrano come si è arrivati al concetto di infinito attraverso pensieri particolari sull’amore, sul sogno, sull’esistenza, sul dolore, sulla gioia, sulla felicità.

Gallery di Francesco Consolini per Shining Production 

Canzoni intervallate da racconti, da messaggi, come quando ha detto: ” Il messaggio della canzone che sentirete tra poco è che non si vive solo di cose ma di idee, è una metafora del passaggio di esperienze dal nonno, al padre, al nipote, perchè bisogna far luce ai nostri ragazzi e anche a noi che ci stiamo instupidendo parecchio”.
Ecco allora la prima canzone, “Il lanciatore di coltelli” contenuta nel suo ultimo album, o come “Ti insegnerò a volare” anticipata da un pensiero all’amico Alex Zanardi ” Dobbiamo pensare che il destino ci fa un baffo lui pensa di batterci ma noi siamo un passo più un là.La vita non è passato ma è futuro”.

Poi un inno alle donne che sono molto più avanti degli uomini per questo non gli uomini non le capiscono. Alla sua compagna, la stessa da 43 anni che gli ha insegnato che insieme “tutto diventa accettabile, passabile, vincibile lei è tutto per me. Vi invito a dare la mano alla vostra donna per tutta la durata della canzone. E’ un gesto importante. E tanti lo hanno fatto. Due le canzoni dedicate all’amore “Ogni canzone d’amore” e “La mia ragazza”.
Poi spazio ai classici che hanno resto famoso Roberto Vecchioni e che hanno fatto cantare tutti i presenti. Ecco allora “Sogna ragazzo sogna”, “Chiamami ancora amore”, “Luci a San Siro” e “Samarcanda”.
Roberto Vecchioni è stato accompagnato dalla “band storica”, costituita da Lucio Fabbri (pianoforte e violino), Massimo Germini (chitarra acustica), Antonio Petruzzelli (basso) e Roberto Gualdi (batteria).