Via libera del Governo alla vendita di Iveco a Tata Motors: forti timori tra i 2500 dipendenti di Suzzara. Cosa prevede l’operazione

Via libera del Governo alla vendita di Iveco alla multinazionale indiana Tata Motors. Lo ha confermato oggi, mercoledì 12 novembre, il Ministro Adolfo Urso, in audizione alla Camera. L’autorizzazione riguarda la divisione veicoli commerciali di Iveco, Confermata anche l’operazione di cessione del ramo Iveco Defence Vehicles a Leonardo S.p.A. (azienda controllata dallo Stato Italiano).
Il Ministro ha confermato, inoltre, che l’impegno della multinazionale sull’occupazione riguarda solo un orizzonte temporale di due anni ed ha annunciato la convocazione del tavolo con le organizzazioni sindacali entro il mese di dicembre.
L’operazione è stata avvallata dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre,

LE CONDIZIONI PER LA VENDITA

Il via libera è però subordinato a precise condizioni, tra cui, oltre al mantenimento degli stabilimenti e dei livelli occupazionali in Italia per almeno due anni dalla chiusura della transazione, il divieto di dismissione o trasferimento degli asset tecnologici considerati strategici e presenti sul territorio nazionale, l’impegno a investire e mantenere in Italia le attività di ricerca e sviluppo, l’obbligo di informare il Governo su eventuali operazioni di riorganizzazione societaria o produttiva.
Il Decreto specifica che la mancata osservanza delle condizioni potrà comportare la revoca dell’autorizzazione e l’intervento diretto del Governo a tutela del pubblico interesse.

A SUZZARA 2500 DIPENDENTI E UN INDOTTO DI 5 MILA LAVORATORI 

Durante una seduta alla Camera del 5 novembre, sono stati resi noti ulteriori dettagli: la transazione coinvolge 19 stabilimenti e 30 centri di ricerca e sviluppo, con 36.000 dipendenti complessivi, di cui 14.000 in Italia, e un fatturato annuo di circa 7 miliardi di euro. Solo lo stabilimento di Suzzara conta poco meno di 2500 dipendenti, con l’indotto il numero dei lavoratori sale a 5 mila.  

I sindacati di Fiom, Fim e Uilm: subito un incontro al Mimit per confrontarci sul futuro di Iveco in Italia

Grande preoccupazione per il via libera alla vendita di Iveco è stata espressa dai sindacati di categoria dei metalmeccanici. “Apprendiamo oggi dagli organi di stampa che, a seguito dell’incontro avvenuto il 28 ottobre scorso fra il Ministro Urso e gli indiani di Tata, dove si è discusso dell’acquisizione della divisione dei veicoli commerciali Iveco da parte della società indiana, sia stato deciso di esercitare la Golden Power. Riteniamo grave che ad oggi, nonostante le interlocuzioni trascorse fra il Governo e Tata, non sia stato ancora convocato un tavolo ministeriale dove poter avviare un confronto serrato con le organizzazioni sindacali per discutere del futuro di Iveco in Italia – sottolineano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil -Come già più volte ribadito, dire che saranno garantiti i siti italiani e gli attuali livelli occupazionali per i soli prossimi due anni è assolutamente insufficiente. Invieremo subito una richiesta di convocazione al Mimit, alla quale ci aspettiamo una pronta risposta. In caso questo non avvenga, metteremo in campo qualsiasi forma di iniziativa utile ad aprire un confronto reale sul futuro”
Il segretario provinciale della Fiom Marco Massari esprime preoccupazione in particolare per il punto che esplicita in 2 anni l’impegno di Tata sull’occupazione. “Scritto così sembra quasi un avvallo a Tata di poter fare quel che vuole con i dipendenti una volta scaduti i due anni” dichiara Massari.

L’acquisizione

L’acquisizione sarà effettuata per un valore di 3,8 miliardi di euro, cui si aggiungono 1,7 miliardi per la divisione Defence. Il Consiglio di amministrazione di Iveco ha raccomandato all’unanimità l’adesione all’offerta pubblica d’acquisto, ritenendola favorevole per il futuro dell’azienda e per tutti gli stakeholder. Anche Exor, holding della famiglia Agnelli e principale azionista di Iveco Group, ha confermato il proprio sostegno all’operazione.

Una volta completata, prevista entro il primo trimestre 2026, Iveco sarà integrata nel Gruppo Tata, dando vita a un’entità con vendite annuali superiori a 540.000 unità e ricavi complessivi di circa 22 miliardi di euro, distribuiti tra Europa (50%)India (35%) e Americhe (15%), con espansione nei mercati emergenti di Asia e Africa.Per Tata Motors, che già controlla Jaguar Land Rover, l’acquisizione rappresenta l’ingresso nel settore europeo dei veicoli industriali, dove Iveco genera circa il 75% dei propri ricavi. L’operazione posizionerà il gruppo indiano come quarto produttore mondiale di camion per volume, dietro Volvo, Daimler e Traton. Il finanziamento dell’acquisizione avverrà tramite una combinazione di capitale proprio e debito a lungo termine, senza emissione di nuove azioni. Un miliardo sarà coperto da risorse proprie, mentre il resto sarà inizialmente sostenuto da un prestito ponte e successivamente rifinanziato entro 12-18 mesi, come dichiarato dal Chief Financial Officer di Tata Motors, P.B. Balaji