Entusiasmo alle stelle per Bonfanti e Mullen: “qui per cercare la consacrazione”

MANTOVA – Entusiasmo alle stelle per un centinaio di tifosi di ogni età che oggi pomeriggio ha preso d’assalto il Mantova Point dello stadio Martelli-Pata per conoscere gli ultimi arrivati in casa biancorossa e farsi autografare maglie e sciarpe: il giovane difensore irlandese Senan Mullen e l’attaccante Nicholas Bonfanti, per tutti già “Lo Squalo”, la punta con cui mister Davide Possanzini conta di fornire maggior peso specifico e gol al reparto offensivo. Dopo il bagno di folla con i supporters, i due hanno incontrato la stampa.

BONFANTI: “MANTOVA SCELTA UN MESE FA. CERCO LA DOPPIA CIFRA”

“Mi aspetto una grande annata – esordisce il nuovo attaccante, arrivato una settimana fa dal Pisa – sono venuto qui per cercare di vivere la stagione da protagonista. Io e il mister avevamo già chiacchierato un mese fa e io è da un mese che spingevo per venire qua e ho messo da parte altre richieste per il Mantova. Penso di avervi già detto tutto”.

Su cosa l’abbia convinto dopo aver parlato con Possanzini, Bonfanti risponde: “il mister mi ha fatto sentire subito importante, mi ha detto che mancava un giocatore da area di rigore, un finalizzatore per questa squadra. Io ho colto l’occasione e gli ho detto: mister, se mi vuole così tanto devo venire a Mantova”. Sulla scelta di sbarcare al Martelli, l’attaccante bergamasco prosegue: “mi hanno parlato di una bella piazza, una piazza storica. Poi comunque quando sono venuto qua a giocare col Bari mi ha affascinato molto lo stadio così pieno”.

Su ciò che potrà portare alla squadra, Bonfanti afferma: “devo entrare un po’ nei meccanismi, ma ne ho già parlato anche col mister e penso che sarà molto semplice. Siamo una squadra riconosciuta in tutta Italia per il gioco che facciamo, a Monza abbiamo perso per un episodio però a fine partita ai miei compagni ho detto di tenere la testa perché abbiamo appena cominciato. Sabato c’è un’altra battaglia da vincere”. A tal proposito, già scalpita in vista della sfida con il Pescara: “fisicamente sto bene, ho fatto tutto il ritiro col Pisa. Se il mister mi schiererà dal primo minuto sarò pronto”.

Tornando al ruolo, Bonfanti specifica di sentirsi “un uomo da area di rigore. Mensah fa un altro tipo di gioco che è troppo importante per la squadra, lo ammiro per quello che fa. Io sono più potente in area, mi piace attaccare la profondità. Il mio obiettivo, non lo nego, è quello della doppia cifra. Cerco l’anno della mia consacrazione, poi vorrei portare il Mantova agli obiettivi che ci siamo prefissati”.

Sui compagni di squadra, l’attaccante rivela: “sono cresciuto con Maggioni, è di Bergamo anche lui e abbiamo gli stessi trascorsi nelle giovanili. Ho vissuto con lui un anno in casa a Modena l’anno che abbiamo vinto la C, mi ha sempre parlato benissimo di Mantova, l’ho sentito anche prima di trasferirmi qua e mi ha detto che è una città bellissima, piccola, che ama tanto il calcio.

La scelta del numero 99 sulla maglia: “l’ho adottato per necessità perché la 9 è giusto che la tenga Mancuso per l’annata che ha fatto e per il giocatore che è. Io sono innamorato del 9, è il mio numero preferito e ne ho messi due”. Infine, i tifosi: “sabato mi aspetto una bella bolgia, già a Monza ne ho visti veramente tanti, non pensavo. In tribuna mi hanno dato ancora più carica, avrei voluto scendere in campo…”.

MULLEN: “SONO UN CENTRALE, PERO’ MI ADATTO BENE SULLA SINISTRA”

Con un italiano abbastanza fluente ma ancora inframezzato da parole inglesi, Senan Mullen si racconta: “voglio prendere tutta l’esperienza del mister, dello staff e dei compagni di squadra. Per giocare in Serie B so che dovrò allenarmi bene, devo lavorare tanto, ma per me è sempre stato così quindi non è un problema”. Sulla posizione in campo che predilige, spiega: “quando ero giovane ho sempre giocato centrocampista ma l’anno scorso ho cambiato ruolo, diventando difensore centrale. Ho capito che quello è il ruolo che preferisco, ma posso giocare anche terzino sinistro, per me non è un problema. In allenamento sto giocando come terzino sinistro”.

Sulle prime impressioni a Mantova, dice: “mi piace molto il sistema di gioco, tutto l’allenamento con il pallone. Qui ho trovato un bel gruppo, anche i più giovani come me si trovano bene”. Sul calore dei tifosi, afferma: “anche a Venezia, nonostante il risultato, non hanno mai smesso di cantare. Mi piacciono le tifoserie così, quando giocavo nella Primavera (del Torino, ndr) non c’erano tifosi così”. Quando gli si fa notare che lo scorso anno ha vinto il Premio Cozzolino come miglior giocatore del settore giovanile, risponde: “sono molto grato per questo. Nei primi sei mesi a Torino non ho fatto molto bene, ero infortunato e non ho giocato molto. L’anno scorso volevo fare una bella stagione per rilanciarmi”. Sul numero di maglia, il numero 4, rivela: “mi piace quel numero, anche l’anno scorso mi mettevo quella maglia e ho fatto un buon anno. Non ha altri significati, non c’è una storia alle spalle, semplicemente mi piace”.