MANTOVA – Errori che purtroppo si ripetono e una svolta che per ora non c’è. Il Mantova 2025/26 non è ancora riuscito a trovare quel cambio di passo che tutti si attendevano. A Chiavari è arrivata un’altra sconfitta, maturata ancora una volta su calcio da fermo, un difetto che già era costato caro a Monza e più volte in passato.
Contro la Virtus Entella, diretta concorrente per la salvezza, i biancorossi hanno offerto una prestazione in chiaroscuro, con troppi bassi e pochi alti. La manovra è apparsa lenta e prevedibile, la grinta inferiore rispetto agli avversari. Ne è derivata un’ennesima caduta in trasferta, terreno da sempre ostico dal ritorno in cadetteria: lo scorso anno i punti lontano dal “Martelli” erano stati appena 13, quest’anno nelle prime due uscite sono arrivati altrettanti ko.
Inoltre si è confermato un altro tabù, quello delle ripartenze dopo le soste. A Chiavari, nonostante un possesso palla schiacciante, il Mantova è parso sterile e poco incisivo. Solo nella parte finale del primo tempo si è visto un lampo di reazione, con alcune occasioni anche importanti, che avrebbero potuto produrre il pareggio. Per contro, va detto che solo l’attenzione della retroguardia (con due salvataggi di Maggioni e Castellini) ha evitato che l’Entella chiudesse i conti in anticipo.
Un altro aspetto da considerare è l’inserimento di alcuni nuovi, ancora lontani dall’essere determinanti, fermo restando che nemmeno i veterani hanno brillato a Chiavari. Se tutto sommato i difensori sono parsi più veloci ad integrarsi (pur in un contesto di rendimento di squadra ancora lontano dall’essere ottimale), non è così per alcuni innesti nelle altre zone del campo. Majer, individuato in estate come regista titolare, ruolo chiave per far girare la squadra, è finito in panchina per la seconda gara consecutiva per scelta tecnica. Va comunque aggiunto che, da subentrato, si è reso protagonista di una delle poche azioni pericolose del secondo tempo. Bonfanti, chiamato a dialogare con il trio di mezzepunte, sembra faticare ancora ad inserirsi nei meccanismi e ieri ha sprecato una buona occasione (forse l’unica capitatagli) spedendo alto un pallone invitante. Per quanto riguarda l’attaccante giunto dal Pisa, c’è comunque qualche alibi in più, visto che il suo arrivo si è concretizzato soltanto nelle ultime ore del mercato estivo.
Tempo per rimediare ce n’è, ma servirà tanto lavoro. Ne è consapevole mister Possanzini, chiamato a trovare al più presto la formula giusta, per permettere ai biancorossi di cominciare a fare punti anche lontano dal “Martelli”. E sabato si torna tra le mura amiche: il derby col Modena sarà un bel banco di prova: l’occasione per provare a reagire e ripartire di slancio contro un avversario temibile.