(Adnkronos) –
Manifestazione oggi, 25 novembre, contro la violenza sulle donne. Due saranno le sedi: una al Circo Massimo alle 14 a Roma e l’altra a Messina. Entrambe scelte per protestare contro “la violenza patriarcale”. “Torniamo in piazza contro il governo, le sue politiche e le sue retoriche – scrivono gli organizzatori -, che dietro una misera facciata di contrarietà alla violenza nei fatti ne riproduce e anzi consolida le fondamenta in tutti gli ambiti della vita: dalla scuola, alla famiglia, alle relazioni interpersonali, agli ospedali, ai tribunali, alle politiche pubbliche”.
Scorrendo l’appello degli organizzatori si trovano, ovviamente, tutti i punti cardine del contrasto all'”attacco sempre più feroce all’autodeterminazione di donne, persone non binarie e Lgbtqiapk con disabilità, migranti e seconde generazioni, sex workers e alle persone povere”. Ma anche molto di più. A partire dal fatto che si torna in piazza “contro il governo, le sue politiche e le sue retoriche”. Tra l’altro, spiegano sempre gli organizzatori, “non vediamo discontinuità vera tra questo governo di estrema destra della Meloni e i precedenti meno conservatori e nazionalisti”.
Tra i temi citati c’è, poi, la “cancellazione del reddito di cittadinanza e l’affossamento del – seppur pallido e del tutto insufficiente – tentativo di fissare un tetto per il salario minimo”; il ponte sullo Stretto (definito ‘un grande specchio per le allodole’ e ‘il Mostro’); i “tentativi di moltiplicare le basi militari” e le “pratiche di controllo varie; quali ricoprire le Città di Venezia e Messina di telecamere a riconoscimento facciale (prodotte in Israele)”.
Ma è sulla situazione in Medio oriente che ‘Non una di meno’ prende le posizioni più nette. A partire dal manifesto dell’evento, in cui si legge “Palestina libera”. A questo proposito, nella piattaforma si legge: “Lo stato Italiano deve smetterla di essere complice di genocidi in tutto il mondo e schierandosi in aperto supporto dello stato coloniale di Israele, appoggia di fatto il genocidio in corso del popolo Palestinese”.
Sappiamo, inoltre, “che la guerra è la manifestazione più totalizzante della violenza patriarcale” e “per questo, e più che mai, siamo al fianco del popolo palestinese che affronta l’ultimo episodio della lunga storia di un genocidio portato avanti da uno degli apparati politico-militari più potenti al mondo, lo Stato di Israele. Non ci sono margini di ambiguità in questa storia di colonialismo, razzismo e violenza, tesa a cancellare il territorio palestinese e, soprattutto, il suo popolo”. La piattaforma, in coerenza, chiede “un chiaro posizionamento in favore del popolo palestinese e della sua liberazione e una visione antimilitarista che ci permetta di evidenziare come i conflitti armati siano l’espressione più terribile della violenza patriarcale”.
Oggi alla manifestazione potrebbe essere presente anche Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, massacrata dall’ex fidanzato. Non è certa di esserci anche la numero uno del Pd Elly Schlein che, però, assicura: “Il Pd ha sempre partecipato e parteciperà anche domani”. “Io sono a Perugia al mattino, se farò in tempo parteciperò volentieri come ho sempre fatto. Ma non userei in modo strumentale questo appuntamento”.
Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini parteciperà alla manifestazione nazionale di Roma. Per la segreteria confederale sarà presente Lara Ghiglione. La Cgil prenderà parte a tutte le iniziative organizzate nelle città italiane.
Ci saranno anche preti e suore alla manifestazione di Roma per alzare la voce contro la violenza sulle donne nella Giornata internazionale. Al Circo Massimo sarà presente il frate francescano Enzo Fortunato che denuncia: “Stiamo attraversando un’ora tragica. C’è un drammatico deficit di umanità a tutti i livelli. La logica del possesso, della conquista degli Stati, delle donne, delle cose ci sta facendo scrivere una delle pagine più buie della nostra storia. È’ necessario intraprendere l’ora della luce che ci conduca alla logica del donare, del condividere e dell’empatia nelle relazioni”. Anche suor Paola d’Auria, la suora da sempre in prima linea per aiutare chi è in difficoltà, sarà alla manifestazione, se non fisicamente, “con il cuore e con la mente”. Osserva la suora all’Adnkronos: “Io ci vivo accanto alle vittime di violenza. Le coccolo. Cerco di fare loro dimenticare tutto il male subito”. E a proposito della morte di Giulia Cecchettin, suor Paola dice: “Provo rabbia e dolore. E penso: se solo la avessi avuta qui vicino a me. E’ una strage che va fermata”.