A Bergamo incontro promosso da Bper su contrasto al gioco d’azzardo

Si è tenuto questa mattina a Bergamo presso il Centro Congressi Papa Giovanni XXIII l’incontro dal titolo “Gioco d’azzardo, dall’analisi dei dati alle azioni concrete per il territorio”, organizzato da BPER Banca insieme a Nomisma e l’ATS Bergamo. Alla presentazione dell’evento fatta da Eugenio Tangerini, Responsabile External Relations di Bper Banca, è seguita l’illustrazione dei dati dell’Osservatorio Gioco 2021, commissionato da Bper, con un focus sui comportamenti a rischio della Generazione Zeta (14-19 anni) e di quella Silver Age (over 65).  

La fotografia dell’Osservatorio Nomisma rivela che, se il gioco è spesso un’abitudine occasionale o un divertimento, talvolta ha preoccupanti implicazioni negative sulla vita quotidiana e sulle relazioni familiari: il 48% dei giovani giocatori ha nascosto o ridimensionato le proprie abitudini di gioco ai genitori e il 9% dei ragazzi ha un approccio problematico al gioco, con comportamenti negativi che incidono sulla sfera psicofisica. Nella Silver Age la propensione al gioco è più bassa, ma è comunque il 25% degli over 65 anni che dichiara di giocare d’azzardo, con una quota importante di chi gioca tutti i giorni (3%) o almeno una volta alla settimana (8%). Ma anche in questo target più che la frequenza va monitorato l’approccio: il 13% dei giocatori anziani tornano a giocare d’azzardo per recupere il denaro perso, il 10% si sente in colpa per il modo di giocare, il 5% pensa di avere un problema con il gioco d’azzardo. Anche in questo caso lo screening fatto tramite l’indicatore internazionale SOGS-RA evidenzia una quota ampia di anziani (12%) con approccio problematico al gioco. 

“Siamo consapevoli del ruolo che le banche ricoprono nell’ambito del gioco d’azzardo, stiamo attuando azioni concrete e attivando presidi che aiutino i giocatori a evitare che momenti di svago possano sfociare in patologia – ha dichiarato Vittorio Stefano Kuhn, Chief Business Officer Lombardia di BPER Banca. Per questo abbiamo inibito al gambling l’uso delle carte di credito emesse dal Gruppo e previsto strumenti di supporto per la famiglia del giocatore patologico, come il nostro Vademecum su un uso corretto dei servizi bancari. Abbiamo inoltre commissionato la ricerca a Nomisma per avere un quadro chiaro sul quale agire, soprattutto in considerazione degli effetti della pandemia”.  

 

Nel corso dell’evento sono intervenuti anche Giovanna Zacchi, Responsabile ESG Strategy di BPER Banca, che ha illustrato le iniziative dell’Istituto, da anni attivo verso la tematica tramite azioni di sensibilizzazione e di presidio interno sui pagamenti effettuati con le carte di credito e prepagate, e Luca Biffi, Responsabile di UOS Prevenzione delle Dipendenze, Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria ATS di Bergamo, che ha evidenziato le azioni concrete che i Servizi locali possono attuare creando alleanze con gli Istituti di Credito per collaborare nella prevenzione del fenomeno.  

Durante l’evento è stato presentato anche il materiale informativo rivolto ai genitori, realizzato dagli studenti dell’ISIS Zenale e Butinone di Treviglio, sul corretto utilizzo delle carte prepagate. “I dati indicano che il fenomeno del disturbo da gioco d’azzardo è un problema che riguarda un numero importante di persone anche nella nostra provincia” commenta Massimo Giupponi, direttore generale di ATS Bergamo ricordando come la struttura “ha attivato, ormai da diversi anni, una significativa azione preventiva attraverso collaborazioni con le reti territoriali. Tra queste, è particolarmente importante quella con gli Istituti di Credito, che rappresentano fondamentali sensori diffusi capillarmente sul territorio e che si trovano a dover gestire clienti con il conto corrente in sofferenza a causa del gioco d’azzardo. In questo modo le banche hanno un ruolo chiave nell’intercettazione precoce e nell’accompagnamento responsabile dei clienti giocatori o dei loro familiari ai servizi offerti, contribuendo a tutelare il benessere sociale ed economico dei clienti stessi e delle loro famiglie”. 

“Grazie alla realizzazione di oltre 7500 interviste l’Osservatorio Gioco 2021 mette a disposizione uno strumento informativo fondamentale per esplorare modalità di gioco e monitorarne l’approccio – dichiara Silvia Zucconi Responsabile Market Intelligence Nomisma. Tra i fattori predittivi che influenzano la propensione al gioco dei giovani non c’è solo il profilo socio-demografico, genere, area geografica di residenza, tipo di scuola frequentata, ma anche le caratteristiche del contesto familiare e del gruppo dei pari frequentato nonché il rendimento scolastico. Sono comportamenti da monitorare con grande attenzione poiché potrebbero evolvere in forme patologiche, soprattutto in un periodo complesso come quello attuale dove il 44% dei ragazzi dichiara di aver sperimentato situazioni di ansia, tensioni, difficoltà psicologiche”. 

(Adnkronos)