A Milano confronto sulla tecnologia per migliorare la sicurezza antincendio

(Adnkronos) – L’innovazione tecnologica come fattore necessario per migliorare la sicurezza antincendio delle facciate degli edifici: è questo il tema dell’VIII Symposium Day organizzato al Politecnico di Milano in collaborazione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Milano, con il contributo di Rockwool – leader mondiale nella realizzazione di prodotti e soluzioni sostenibili in lana di roccia. Coordinati da Angelo Lucchini, docente del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano, sono intervenuti numerosi esperti del settore, tra i quali i Vigili del Fuoco, l’Ordine degli Architetti e quello degli Ingegneri della Provincia di Milano.  

Al centro del dibattito quindi la sicurezza passiva degli edifici, con particolare attenzione alle facciate, moltiplicatrici di rischio. Gli esperti hanno discusso del rapporto tra sicurezza antincendio e interventi per la sostenibilità, efficienza energetica, sismo resistenza e acustica. Ne risulta che le nuove prassi progettuali e costruttive e i nuovi materiali possono avere aspetti critici nelle prestazioni di sicurezza e prevenzione incendi.  

La sicurezza antincendio ha avuto un ruolo di rilievo nella cronaca degli ultimi mesi. Le indagini sulla Torre dei Moro di Via Antonini a Milano sono ancora in corso. Questa tragedia, così come quella della Grenfell Tower di Londra, sta portando a nuove verifiche sulle facciate degli edifici, come avvenuto all’Ospedale del Ponte di Varese. Grande attenzione meritano i materiali e il sistema di posa dei pannelli esterni. La riflessione su questi temi deve portare a un aggiornamento della normativa antincendio per le facciate. 

Davide Luraschi, del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano ha posto l’accento sulla responsabilità dei professionisti: “Gli incendi raccontati dalla cronaca hanno contribuito a un’evoluzione della normativa, oggi indirizzata da due nuove regole tecniche verticali (RTV 13 e 14), una norma sulla resistenza al fuoco dei materiali e il ‘Mini Codice’. In questo quadro diventa centrale il ruolo del professionista nel valutare il rischio di propagazione del fuoco. A lui la scelta degli strumenti più opportuni per limitare e contrastare la possibilità di incendio, dalla progettazione inziale a quella definitiva ed esecutiva, dalla direzione lavori sino all’asseverazione finale. Ma vi è un ulteriore aspetto forse più rivoluzionario di tutte le norme introdotte: finalmente ci viene indicata la strada per affrontare anche tutte le attività considerate a basso rischio incendio, sotto soglia di assoggettabilità (dpr 151/2011) o non incluse nel DPR 151/2011”. 

Superbonus e rinnovamento edilizio hanno garantito una maggiore sicurezza antincendio? Dopo il calo del 2020, secondo l’analisi di Ance, nel 2021 il settore dell’edilizia ha messo a segno un +16,4%. Fondamentale il ruolo della riqualificazione abitativa, che, grazie agli incentivi come il superbonus 110% e il bonus facciate, ha visto aumentare il livello di investimenti di oltre il 20%. Secondo i dati Enea – Mise-Mite, gli interventi sostenuti dal Superbonus 110% e legati all’efficientamento energetico sono oltre 307.000, per un ammontare di 51 miliardi di euro. Questi lavori di riqualificazione energetica hanno migliorato anche la resistenza al fuoco degli edifici? I materiali utilizzati sono soddisfacenti alla prevenzione incendi?  

Quello che emerge dal Symposium è che un edificio più efficiente non è necessariamente più sicuro: non essendoci vincoli di utilizzo di materiali incombustibili, i lavori di rinnovamento delle facciate possono addirittura aumentare il profilo di rischio dell’immobile. Posizione condivisa da Rockwool Italia che da due anni è impegnata in una campagna di sensibilizzazione a favore della sicurezza antincendio degli edifici. L’azienda ha promosso un ciclo di iniziative in collaborazione con Confabitare e Movimento Consumatori con l’obiettivo di garantire elevate prestazioni antincendio attraverso la scelta di materiali e soluzioni progettuali sicuri.  

Paolo Migliavacca, Business Unit Director di ROCKWOOL Italia sottolinea: “Con la Regola Tecnica Verticale dedicata alle facciate degli edifici, in vigore da luglio, sono stati introdotti miglioramenti, ma il testo ancora non recepisce alcune lezioni apprese dagli incidenti avvenuti negli ultimi anni. Le grandi città crescono in verticale, con edifici sempre più tecnologici e cablati, che determinano una velocità di sviluppo degli incendi oggi sei volte superiore rispetto al passato. Serve allineare il quadro normativo italiano in materia di sicurezza antincendio alle norme più virtuose esistenti in Europa”. 

Anche Piergiacomo Cancelliere, Comandante Provinciale di Rimini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è intervenuto sul tema parlando delle coperture degli edifici: “La crescente domanda energetica, gli incentivi nazionali introdotti negli anni a favore delle fonti rinnovabili, così come le attuali politiche sulla neutralità climatica entro il 2050 proposte dalla Commissione Europea, hanno portato a una maggiore diffusione del fotovoltaico. A questa crescita ha fatto seguito tuttavia quella degli incendi. Un fenomeno che ha contribuito a una nuova attenzione sul rischio per le coperture degli edifici e a un aggiornamento della normativa. Durante il Symposium è stato illustrato l’approccio alla progettazione della sicurezza antincendio per gli impianti e i sistemi fotovoltaici, contestualizzandolo a livello internazionale, europeo e italiano”. 

Angelo Lucchini, del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano ha chiuso gli interventi commentando così: “La ricerca di più alte prestazioni e di una nuova architettura, spesso anche estrema e complessa, favorisce oggi la riflessione sull’innovazione tecnologica anche in rapporto alla sicurezza antincendio degli edifici. È importante diffondere una nuova cultura della prevenzione del rischio di incendio nel settore delle costruzioni. Il professionista deve saper valutare le scelte progettuali più opportune – soprattutto per le attività non soggette ai controlli di prevenzione incendi – e relazionarsi al meglio con i tecnici specializzati ex 818. La cronaca racconta ancora di incendi, per questo serve una maggiore attenzione e sensibilità sulla sicurezza da parte della filiera delle costruzioni e un continuo aggiornamento delle regole tecniche di prevenzione”. 

(Adnkronos)