Accordo grano, Meloni: “Stop Russia prova di chi è amico o nemico Paesi poveri”

(Adnkronos) – “La decisione della Russia di interrompere l’accordo del grano è l’ulteriore prova su chi è amico e chi è nemico dei Paesi più poveri”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Riflettano i leader di quelle nazioni che non vogliono distinguere tra aggredito e aggressore. Usare la materia prima che sfama il mondo come un’arma è un’altra offesa contro l’umanità”. 

Stasera, poi, l’incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Quest’ultimo, come si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha invitato a cena nella sua residenza la premier a pochi giorni dal vertice di Vilnius. L’incontro è in formato ristretto: con Meloni ci saranno il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, Francesco Talò, già ambasciatore presso la Nato, e il suo successore, l’attuale rappresentante permanente Marco Peronaci. Tra i temi in agenda, un consuntivo dopo il vertice di Vilnius, le sfide che attendono l’Alleanza atlantica nei prossimi mesi in un contesto di guerra sul suolo europeo, il ruolo dell’Italia nell’assistenza alla sicurezza dell’Ucraina e nel presidio dei confini dell’Alleanza. 

L’accordo sul grano vada avanti anche senza la Russia. A lanciare la proposta è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che su Telegram ha annunciato di aver inviato lettere ufficiali al presidente della Turchia Erdogan e al segretario generale delle Nazioni Unite Guterres con una proposta per continuare “in un formato trilaterale”. “Ucraina, Nazioni Unite e Turchia possono garantire congiuntamente il funzionamento del corridoio alimentare e l’ispezione delle navi”, ha spiegato, sottolineando che Africa, Asia ed Europa hanno “tutto il diritto alla stabilità. E quindi, dobbiamo tutti preoccuparci della sicurezza, della protezione dalla follia russa” e “il cibo ucraino è la sicurezza di base per quattrocento milioni di persone”. 

“Ho parlato con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. L’argomento è ovvio: questo è un altro tentativo russo di usare la fame e la destabilizzazione del mercato alimentare globale come arma” ha detto il presidente ucraino, aggiungendo che “la situazione più critica è in alcuni Paesi africani e asiatici come Somalia, Etiopia, Sud Sudan e Yemen. L’iniziativa per i cereali del Mar Nero deve essere salvaguardata”. “Ho concordato con Guterres di lavorare insieme e con gli stati responsabili per ripristinare la sicurezza alimentare e l’approvvigionamento alimentare attraverso le rotte del Mar Nero”. 

“Centinaia di milioni di persone pagheranno il prezzo” dello stop russo all’accordo sull’esportazione del grano ucraino. E’ l’accusa rivolta a Mosca dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che ha contestato “anche il ritiro delle garanzie di sicurezza russe alla navigazione nella parte nordoccidentale del Mar Nero”. Parlando dal quartier generale del Palazzo di Vetro a New York, Guterres ha denunciato: “La decisione di oggi della Federazione russa colpirà le persone in difficoltà, dappertutto. Centinaia di milioni di persone stanno affrontando la fame e i consumatori una crisi globale del costo della vita. Pagheranno il prezzo”. 

Secondo il segretario generale dell’Onu, la sospensione dell’accordo significa la fine anche dell’intesa collegata tra le Nazioni Unite e la Russia sull’esportazione di grano e fertilizzanti russi. “La nostra attenzione sarà concentrata sull’avanzamento della sicurezza alimentare globale e sulla stabilità globale dei prezzi del cibo”. 

 

 

(Adnkronos)