Nel pieno centro di Milano, in piazza Castello, davanti alla fontana, è apparsa nella tarda mattinata di oggi una grande statua dell’artista e attivista Cristina Donati Meyer. Con il titolo “Le donne afgane ringraziano”, l’opera rappresenta una donna con il burqa in croce ed è dedicata – si legge in una nota – “alla precipitosa fuga degli occidentali da Kabul, che ha lasciato nelle mani dei tagliagole talebani un intero Paese e, soprattutto donne e bambine, odiate visceralmente dai patriarchi maschilisti e semi analfabeti, fondamentalisti del nulla”.
“Il mio è un ‘artentato’”, spiega l’autrice, contattata dall’Adnkronos, precisando che l’installazione è “senza permessi o autorizzazione del Comune”, si tratta di “un atto artistico assolutamente anarchico”.
“Stati Uniti e Europa avrebbero potuto pianificare un ritiro graduale e ordinato, portando prima in salvo le persone esposte a sicura vendetta talebana. Invece si è scelto di scappare, lasciando agli estremisti armi ed equipaggiamenti, oltre ad un mare di vittime, soprattutto donne e bambine, da falciare liberamente”, osserva Donati Meyer.