Si tiene oggi la riunione straordinaria in videoconferenza dei leader del G7 sull’Afghanistan. Boris Johnson inviterà i leader a continuare a sostenere il popolo afghano e a rafforzare il sostegno per i rifugiati e l’assistenza umanitaria. La situazione in Afghanistan è stata nelle scorse ore al centro di una telefonata tra il premier britannico, che presiede il vertice odierno in videoconferenza, e il presidente americano Joe Biden in vista dei lavori.
Il vertice, previsto per le 15.30, dovrebbe essere l’occasione per i leader per ribadire l’impegno a tutela delle conquiste in Afghanistan negli ultimi 20 anni, dall’istruzione femminile ai diritti di donne e minoranze, discutere della collaborazione nelle operazioni di evacuazione dall’aeroporto di Kabul e della politica a lungo termine sull’Afghanistan per “garantire che qualsiasi nuovo governo sia inclusivo e rispetti gli obblighi internazionali”, come si legge in una nota di Downing Street. Al vertice sono invitati il segretario generale della Nato e dell’Onu.
Sotto i riflettori i tempi di evacuazione e del completamento del ritiro, all’indomani dell’avvertimento dei Talebani: la data del 31 agosto è “una linea rossa”, ha detto un loro portavoce, “se gli Stati Uniti o il Regno Unito dovessero volere più tempo per proseguire i trasferimenti, la risposta è ‘no'”. “O ci sarebbero conseguenze”, ha minacciato, parlando della “sfiducia che si creerebbe”. “Se sono intenzionati a proseguire l’occupazione – ha ammonito – questo provocherebbe una reazione”.
Downing Street nel dare conto della telefonata tra il presidente Usa e il premier britannico, ha riferito che Joe Biden e Boris Johnson hanno “concordato di continuare a lavorare insieme per garantire che coloro che hanno titolo per partire siano in grado di farlo, anche dopo la fine della fase iniziale dell’evacuazione”.
Le operazioni di evacuazione al centro della telefonata tra Johnson e Biden, ha riferito Downing Street, riguardano i cittadini britannici e Usa e quanti hanno collaborato con i rispettivi governi. Il premier britannico e il presidente Usa hanno sottolineato “l’importanza di un impegno diplomatico concertato per garantire i progressi compiuti in Afghanistan e prevenire una crisi umanitaria”.
Londra e Washington si impegnano inoltre a “guidare l’azione internazionale, anche attraverso il G7 e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per stabilizzare la situazione, supportare il popolo afghano e lavorare nella direzione di un governo afghano inclusivo e rappresentativo”.
Ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si legge in una nota di palazzo Chigi, ha incontrato nel pomeriggio a Palazzo Chigi i ministri degli Esteri e della Difesa, Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini, il sottosegretario con delega alla Sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, e il direttore generale del Dis, Elisabetta Belloni, per discutere sugli ultimi sviluppi della situazione in Afghanistan in vista della riunione straordinaria del G7 di oggi pomeriggio.