(Adnkronos) – “Fin dalla nostra fondazione 12 anni fa il nostro obiettivo era riformare i rapporti sindacali. E uno dei modi a cui abbiamo pensato fin dal principio era quello di unificare un certo numero di contratti manifatturieri. Ci siamo riusciti, abbiamo impiegato purtroppo 12 anni, perché il mondo del sindacato è un mondo molto difficile. E lo abbiamo fatto con Confsal, un interlocutore che era interessato al nostro progetto, progetto naturalmente che non era interessante per altri sindacati”. Così Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, con Adnkronos/Labitalia, a margine della presentazione del primo contratto nazionale di lavoro multimanifatturiero siglato con Confsal.
Il nuovo contratto multimanifatturiero per Agnelli può rappresentare “un aiuto per le associazioni, le aziende e anche i consulenti del lavoro che devono fare magari buste paga diverse con diversi contratti. E’ un discorso di massima comodità, di risparmio. Il risparmio lo vediamo nel costo della gestione di 17 contratti contro uno”, sottolinea.
E Agnelli ricorda che nel nuovo modello contrattuale “c’è il concetto del salario minimo a 9 euro tabellare, abbiamo inserito la possibilità della presenza di un dipendente nel cda delle aziende spa con più di 100 dipendenti”, sottolinea. E non finiscono qui le novità. “C’è la settimana corta, pagata come lunga, e questo per il sindacato è stata una questione molto interessante, ma anche per gli imprenditori, per un rapporto migliore con il dipendente.In pratica si lavora 36 ore nella settimana, pagate 40 dall’azienda. La distribuzione delle 36 ore nella settimana dopo lo si fa azienda per azienda, accordo per accordo, questo fa parte della trattativa. Una cosa penso più comune è fare 9 ore al giorno per 4 giorni, poi sei libero un giorno per fare le tue cose, il sabato e la domenica sei libero per vivere la tua vita”, spiega ancora.
“Dopo tanti mal di pancia, ci sarà un avvicinamento di molte categorie al nostro contratto, perché è un contratto di stile di classe europea, cioè avanzato”.