Esplode una tubatura del metanodotto, crolla una palazzina a Ravanusa nell’agrigentino. Sono almeno dodici persone disperse, riferiscono all’Adnkronos fonti dei soccorritori tra cui ci sarebbe anche una donna incinta e alcuni bambini. “Abbiamo bisogno di autobotti e mezzi meccanici, c’è stato un disastro” dice in diretta Facebook il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo. “Faccio un appello a tutte le persone disponibili che hanno pale o ruspe”.
Potrebbe essere stato lo scoppio di un tubo del metanodotto cittadino all’origine della tragedia nello stabile di 4 piani. E’ l’ipotesi che prende piede tra coloro che sono intervenuti per portare soccorso nell’area. In un primo momento si era parlato dell’esplosione di una bombola del gas come causa del crollo.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e alle squadre specializzate Usar nella ricerca di dispersi e ai cinofili, anche decine di volontari. Già arrivate le torri faro e le ambulanze. Sono arrivati anche 22 volontari della Croce Rossa, oltre all’unità di Ravanusa, arrivati da Licata, Palma di Montechiaro e Canicattì.
“Sono almeno quattro gli edifici interessati, uno è crollato e gli altri tre sono stati danneggiati” dice all’Adnkronos Salvo Cocina, il capo del dipartimento regionale della Protezione Civile. “In questo momento le fiamme sono state spente ma ci sono ancora sacche di gas e non è possibile operare in sicurezza sulle macerie. Sino a quando non si potrà scavare non è possibile dire con certezza cosa c’è sotto e quanti siano i dispersi con esattezza”.
“Sembra Beirut. Le immagini che ci arrivano da Ravanusa con vetri rotti, detriti a terra e macerie, calcinacci scagliati a decine di metri dal luogo dell’esplosione”. Sul posto oltre ai vigili del fuoco e alle squadre specializzate Usar nella ricerca di dispersi e ai cinofili, anche decine di volontari. Già arrivate le torri faro e le ambulanze. “Siamo pronti a cercare tra le macerie non appena l’area sarà messa in sicurezza”, dice ancora Cocina.
“Sono vicino alla comunità di Ravanusa che sta vivendo momenti di apprensione in seguito all’esplosione causata da una fuga di gas” dice l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano. “Prego per quanti si stanno impegnando nel contenere il pericolo e per accertare la sperata assenza di vittime. Il Signore ci mantenga forti nella tribolazione e aperti alla speranza”.