(Adnkronos) – E’ il giorno della sentenza per Amanda Knox, oggi in udienza davanti alla Corte d’assise d’appello di Firenze, imputata con l’accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba nell’ambito della vicenda giudiziaria per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia la sera del 1º novembre 2007. Knox è arrivata in Italia appositamente dagli Stati Uniti per partecipare all’udienza. La 36enne cittadina americana abita infatti a Seattle, dove si è sposata ed è madre di due figli piccoli.
La Corte d’assise d’appello è chiamata a stabilire se Knox sia responsabile di calunnia nei confronti Lumumba, dopo che la Cassazione ha annullato la condanna a tre anni rinviando il procedimento per valutare la configurabilità del reato in relazione solo al memoriale scritto dall’ex studentessa americana in questura a Perugia nelle fasi del suo arresto (venne poi definitivamente assolta per il delitto al quale si è sempre proclamata estranea).
Nella precedente udienza del 10 aprile il procuratore generale Ettore Squillace Greco ha chiesto la conferma della condanna a tre anni, comunque già scontata con i quasi quattro anni passati in carcere prima di essere assolta in appello. Secondo i suoi difensori, gli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, Amanda Knox è invece “una vittima” della “violazione dei suoi diritti di difesa” e del “processo mediatico” e quindi va assolta.
Amanda Knox, insieme a Raffaele Sollecito, all’epoca suo fidanzato, vennero condannati per il delitto Kercher in primo grado a Perugia e assolti in appello venendo quindi scarcerati. La sentenza però venne annullata dalla Cassazione che dispose un nuovo processo celebrato a Firenze e finito con una nuova condanna, poi, però, definitivamente annullata senza rinvio dalla Suprema Corte che ha reso definitiva l’assoluzione. Per l’omicidio della studentessa inglese l’unico condannato a 16 anni in rito abbreviato è stato Rudy Guede.
Vietate intanto le riprese audio e video durante l’udienza di oggi, rende noto il presidente della Corte d’appello, Alessandro Nencini.
“Non sono autorizzate riprese audio o video del processo relativo ad Amanda Knox sia all’interno dell’aula di udienza che nelle altre parti comuni del Palazzo di Giustizia di Firenze, ad eccezione della sola area della navata centrale del Palazzo stesso”, spiega un comunicato.
“Viste le numerose richieste di autorizzazione alle riprese televisive, sentita la presidente del Collegio, Anna Maria Sacco”, il presidente della Corte Nencini precisa che “le richieste non possono essere accolte per la necessità di non pregiudicare il sereno svolgimento dell’udienza e della decisione”. La polizia giudiziaria in servizio ordinario nel Palazzo di Giustizia assicurerà “la stretta vigilanza all’aula d’udienza e agli accessi ai blocchi dell’edificio, al fine di scongiurare riprese video o audio non autorizzate”.