(Adnkronos) –
Anisa (Associazione Nazionale Imprese Sorveglianza Antincendio) – aderente a Confindustria, nata nel 2009 dall’esigenza di tutelare il comparto della sorveglianza antincendio e dei servizi ad essa correlati e che riunisce le imprese di settore con migliaia di addetti operanti sull’intero territorio nazionale – e Confsal, Confederazione generali dei sindacati autonomi dei lavoratori, e Confsal-Vigili del fuoco Sindacato autonomo vigili del fuoco, evidenziano in una nota come, “anche grazie ai doverosi rilievi della Commissione di Garanzia, gli scioperi di Filt Cgil dello scorso 16 settembre e del 7 ottobre siano stati proclamati in modo indiscriminato senza tenere conto delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche e, soprattutto, degli utenti, per di più in assoluto spregio delle regole della rappresentatività sindacale; e ciò nonostante il vigente ccnl sottoscritto dalle suddette organizzazioni preveda agli artt. 10 e 11 la forma dello sciopero virtuale al pari di quanto previsto per i Vigili del Fuoco”.
“In effetti, l’unico contratto collettivo rappresentativo del comparto è quello della ‘Sorveglianza Antincendio’, applicato per l’appunto da tutte le imprese aderenti o meno alla citata associazione datoriale e operanti in strade e autostrade, ospedali, elisuperfici, stazione ferroviarie, depositi di idrocarburi, cantieri navali, enti fieristici, centri commerciali, ecc., ed è solo ed esclusivamente quello di cui sono firmatarie Anisa- Confindustria e Confsal e Confsal-Vv,, come più volte ribadito da tutta la giustizia amministrativa nonché dallo stesso ministero del Lavoro attraverso un decreto ministeriale e specifiche circolari”, si ricorda. “In questo contesto, Filt Cgil continua a pretendere l’applicazione di un contratto collettivo, quale quello delle ‘Guardie ai Fuochi’, non attinente e conforme ai predetti ambiti operativi e di rischio, applicabile tra l’altro al solo ambito portuale, come tra l’altro ammesso anche dalla stessa associazione datoriale Angaf firmataria del suddetto ccnl”, avverte.
“Ad oggi, solo lo sciopero nel settore strade e autostrade – si precisa – ha una sua specifica regolamentazione volta a contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con le imprescindibili e incomprimibili esigenze di sicurezza connesse alla natura di pubblica utilità dei servizi antincendio, attivati in forza di normative e/o provvedimenti amministrativi, aventi assoluta cogenza: in questo comparto, il bilanciamento si concretizza nell’individuazione di contingenti minimi preposti alla copertura pressoché integrale del servizio di ‘Sorveglianza antincendio’”.
“Il problema sorgerebbe, quindi, quando le astensioni collettive – si spiega – interessano gli altri settori in cui operano i sorveglianti antincendio, ad esempio quello degli ospedali e delle stazioni ferroviarie, infrastrutture nelle quali, nonostante la sorveglianza antincendio continui ad essere vitale e svolta in funzione di cogenti obblighi normativi, ad oggi manca una disciplina ad hoc che obblighi le parti sociali a stabilire analoghi contingenti minimi”.
“È necessario, anzi è urgente, che in aggiunta a quanto già previsto dagli art. 10 e 11 del vigente ccnl ‘Sorveglianza Antincendio’, siano definite nuove regole – si rimarca – volte a disciplinare, ulteriormente, come in questi settori l’esercizio del diritto di sciopero garantisca nel contempo la continuità del servizio pubblico essenziale della sorveglianza antincendio nei cantieri diversi dal comparto strade e autostrade; e quindi si ponga, presso gli ospedali, le elisuperfici, le grandi stazioni ferroviarie, etc., rimedio attraverso una specifica e autonoma regolamentazione, e tanto al preciso fine di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con l’esigenza di assicurare a tutti, sempre e comunque, servizi essenziali”, prosegue la nota.
A tal fine, Anisa Confindustria e Confsal e Confsal Vvf quali firmatarie dell’unico ccnl della sorveglianza antincendio applicabile ai suddetti settori, nel mentre sono in procinto di rinnovare tale ccnl, intavoleranno un dialogo per concertare assieme una regolamentazione generale dello sciopero nella ‘Sorveglianza antincendio’. Fermo restando quanto statuito dagli artt. 10 e 11 del ccnl oggi vigente e sottoscritto dalle suddette organizzazioni. Tanto anche al fine di far cessare il prima possibile le condotte speculative di chi oggi è abituato a brandire lo sciopero come una clava contro le imprese finendo per arrecare danni soltanto ai lavoratori e a chi fruisce dei servizi pubblici essenziali, cioè a tutti noi”, conclude.