(Adnkronos) – Si terrà domani alle 12, nel parco di Villa Grazioli a Roma, alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica del Kirghizistan Taalai Bazarbaev, l’inaugurazione del monumento a Čyngyz Ajtmatov, dell’artista kirghiso Alexey Morosov. La scelta di rappresentare Ajtmatov (1928 – 2008), il massimo scrittore e diplomatico della nazione kirghisa e testimone della civiltà del Paese dell’Asia centrale, si deve alla fama internazionale delle sue opere, ai numerosi riconoscimenti e premi ricevuti, al fatto di essere stata la figura intellettuale kirghisa di maggiore spicco al mondo.
L’opera, dal titolo ‘Monte Ajtmatov’, è stata commissionata dal Governo kirghiso e realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Roma, che ha messo a disposizione l’area verde in cui sarà collocata. L’evento intende commemorare l’incontro, avvenuto a Roma nello scorso mese di ottobre 2024, tra la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente kirghiso Sadir Japarov, nell’ambito di un accordo di rafforzamento delle relazioni diplomatiche e culturali tra le due repubbliche.
Morosov ha realizzato il monumento nell’arco di due anni basandosi su materiali d’archivio e sui ricordi personali degli incontri avuti con il grande scrittore. L’artista ha selezionato un blocco di puro marmo statuario nelle cave di Carrara e uno di travertino romano nelle cave di Tivoli, entrambi materiali che appartengono alla tradizione monumentale romana. Il volto di Ajtmatov è ritratto nel marmo, dove appare giovane e concentrato, ottenuto grazie a una soluzione plastica che combina la tradizione scultorea romana con elementi compositivi propri al decostruttivismo ed è innestato su un obelisco in travertino, figura architettonica che domina le piazze della capitale italiana.
Le soluzioni plastiche ispirate al decostruttivismo hanno la principale funzione di alludere alle montagne innevate kirghise tanto amate dallo scrittore, che considerava cruciale la relazione tra l’uomo e la natura. L’origine del titolo ‘Monte Ajtmatov’ si collega alla tradizione kirghisa di dare a ciascuna montagna un proprio nome, che celebra un personaggio, un evento, una occasione significativa nella storia del Paese. Alexey Morosov è nato a Biškek, Kirghizistan (ex Frunze) nel 1974, vive e lavora in Italia dal 2015. Scultore, pittore e architetto, le sue opere figurano nelle raccolte di istituzioni molto importanti, tra cui il Museo di Stato Russo, la Fondazione Sefirot, la Fondazione Lucca Banca del Monte, il Museo della Nuova Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo, oltre che in rilevanti collezioni private internazionali.
Nel 1991 ha iniziato gli studi presso la Facoltà di Architettura dell’Istituto Politecnico Statale del Kirghizistan. Nel 1993 è stato ammesso al Dipartimento di Scultura dell’Istituto Statale Accademico d’Arte di Mosca “V.I. Surikov”, dove ha studiato nella bottega di Leo Kerbel. Nel 1999 ha conseguito il diploma con la statua Ultimo Ratio. La sua carriera artistica ha avuto inizio nei primi anni Novanta. Nel 1992 è vincitore della II Biennale di Arte Contemporanea di San Pietroburgo, dove riceve uno dei Gran Premi in palio. Nel 1999 si stabilisce in Provenza, dove studia la scultura francese dei secoli XVI-XVIII e lavora con la terracotta. Nel 2011-2012, presso il Palazzo di Marmo del Museo di Stato Russo, si tiene la sua prima grande mostra personale, dal titolo Antologia. Dal 2015 vive e lavora stabilmente in Italia, a Lucca.
Nel 2016 espone il progetto Pontifex Maximus al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nel quale si esplorano la relazione tra antichità e modernità e le connessioni culturali tra Oriente e Occidente. È questo il primo atto di una trilogia monumentale, che intende connotare contesti architettonici e/o urbanistici di grande e riconosciuta identità storico-artistica con la potenza plastica delle sue sculture. Nel 2024 presenta a Pisa Exodus, seconda parte della sua trilogia espositiva, con cui porta avanti la ricerca sulle interazioni possibili tra eredità classica e arte contemporanea. La mostra ha disseminato le sue opere nelle principali piazze della città antica.